L’Udc starebbe con noi ma Pier è spregiudicato

Dalla Rassegna stampa

Francesco Storace non le manda a dire. E sull’alleanza con l’Udc dice: «C’è stata un’iniziativa spregiudicata di Casini. L’Udc laziale se potesse decidere starebbe dalla nostra parte come è stato per tanti anni. La cosa positiva è che non sia andato dall’altra parte, alleandosi con Zingaretti che prima contava sull’Udc, poi si è trovato sulla sua strada Grillo, poi lo schieramento di Ingroia e adesso si è messo a litigare pure coi Radicali: ogni giorno perde pezzi».

Il candidato governatore del centrodestra, intervistato al Tgr Lazio, è un fiume in piena e mette Zingaretti nel mirino: «Noi abbiamo un’alleanza che comprende 10 liste, il doppio delle loro, e abbiamo qualche centinaio di candidati in giro, mentre lui ne ha qualche decina». Sill’avversario del Pd dice: «È proprio sbagliato l’atteggiamento di Nicola Zingaretti, funzionario di partito candidato alla presidenza della Regione. La sua reazione alla denuncia dei Radicali sulla sua condizione di dipendente del Pd rimborsato dalla partitocrazia, almeno negli oneri previdenziali, è davvero bizzarra... Per Zingaretti è tutto normale. È normale se si ragiona con una logica di casta. Zingaretti continua ad accumulare gaff su gaff. Ora mancava anche quella del video insieme allo stupratore seriale Bianchini. Speriamo arrivi presto il voto. Tanto anche se perde un lavoro ce l’ha». Storace torna poi a chiedere un confronto solo con Zingaretti e racconta qualcosa del Francesco privato. Ad esempio: «Mi sarebbe piaciuto girare in motorino, a lo vedo pericoloso: ci sono troppe buche». E ancora: «Probabilmente mi ritroverò mia figlia al seggio elettorale: ha fatto domanda per essere scritatrice e le assegneranno il seggio più vicino a casa». La campagna elettorale di Storace costerà «250mila euro, tra spese per il comitato e manifesti». Poi rivela: «Mi piacerebbe chiudere la campagna elettorale nelle province, venerdí prossimo. Magari scaramanticamente a Cassino, il mio paese, come nel 2000. Mi piacerebbe fare gli ultimi appuntamenti della campagna in alcuni luoghi simbolo come ad esempio un grande ospedale».

 

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