L’Italia mette in crisi il boia negli Usa

Dalla Rassegna stampa

Le esecuzioni negli Stati Uniti diminuiscono, anche perché stanno diventando molto più costose e complicate.

Un merito di cui si può vantare l'Italia, che si è messa di traverso, impedendo la produzione di un anestetico usato per le iniezioni letali. I dati sulla pena di morte pubblicati di recente da Amnesty International sono incoraggianti.

Nel 2011 le esecuzioni negli Stati Uniti sono scese a 43, contro le 46 del 2010. Non è un calo epocale, ma la conferma di una tendenza al ribasso che va avanti da anni. Gli Stati che continuano ad avere la pena capitale sono 34, ma l'Illinois l'ha bandita l'anno scorso, l'Oregon ha adottato una moratoria, il Maryland e il Connecticut sono vicini all'abolizione, e 800 mila californiani hanno firmato una petizione per il referendum che a novembre potrebbe legare le mani al boia.

La notizia più interessante per noi italiani, però, è quella pubblicata dall’American Statesman di Austin. Nell'ultimo anno il costo di ogni esecuzione in Texas è salito di quindici volte, da 83,35 dollari a 1286,86. Motivo: la necessità di sostituire l'anestetico sodium thiopental, il Pentothal, che la compagnia americana Hospira avrebbe voluto produrre nel suo stabilimento di Liscate. Nel dicembre del 2010 la deputata radicale Elisabetta Zamparutti aveva presentato una mozione, approvata dal Parlamento, che chiedeva di controllare l'intera filiera dell'anestetico per garantire che non venisse utilizzato per la pena di morte. Hospira aveva risposto bloccando la produzione del Pentothal, e un anno dopo si scopre che questa mossa italiana ha infilato un grosso bastone negli ingranaggi delle esecuzioni americane.

Ogni iniezione letale, infatti, prevede l'uso di tre componenti: prima un anestetico come il Pentothal, per addormentare il condannato; poi il pancuronium bromide, per rilassare i muscoli e mascherare eventuali reazioni al dolore; infine il potassium chloride, per fermare il cuore.

L'eliminazione del Pentothal ha messo nei guai diversi Stati, come Texas, Georgia, Oklahoma, Kentucky, Arizona, Ohio, Mississippi e South Carolina, che sono stati costretti a cercare un'alternativa. La patria di George W. Bush e Rick Perry, che guida la classifica delle esecuzioni in America, lo ha trovato nel pentobarbital, altrimenti noto come Nembutal, un anestetico usato per l'eutanasia degli animali e venduto dall'azienda danese Lundbeck.

Questo prodotto, però, costa molto più del Pentothal, e quindi ha fatto lievitare enormemente il prezzo delle esecuzioni. In un momento di crisi economica, con il bilancio del Texas che ha un buco di 4,1 miliardi di dollari, tutto pesa. Come se non bastasse, poi, al problema economico se ne sta aggiungendo un altro politico. Dopo la Hospira, infatti, anche la Lundbeck è finita sotto pressione, e ha deciso di vietare l'uso del Nembutal nelle camere della morte.

Il Texas ha scorte solo per le cinque esecuzioni che prevede di condurre da qui alla fine dell'anno, e poi dovrà cercarsi un'altra alternativa. Qualcuno ipotizza di usare il Propofol, cioè il farmaco che uccise Michael Jackson, ma anche qui ci sono seri problemi di costi e di immagine.

Nello stesso tempo Hospira è finita nuovamente nel mirino della comunità medica internazionale, che le ha scritto una lettera per impedire l'uso nelle esecuzioni degli altri due ingredienti che produce, il pancuronium bromide e il potassium chloride. Certamente non saranno solo questi ostacoli a fermare il boia, ma intanto la goccia scava la roccia.

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