L’incoerenza di Cota

Dalla Rassegna stampa

Cinque anni fa l’ex governatore scese in piazza per tenersi la poltrona, domani invece, assieme a Salvini, sfilerà per chiedere a Chiamparino di dimettersi. Solidarietà alla Lega per l’attacco vandalico alla sua sede

Il 28 giugno 2010 la Lega Nord sfilò con le fiaccole nel centro di Torino - assieme a tutto il centro-destra, Michele Giovine compreso – al grido di “L´ha scelto la gente: Cota presidente!” e “Giù le mani dal voto. Il popolo è sovrano”. Così si esprimeva l’allora Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, contro i ricorsi in tribunale presentati da Mercedes Bresso (e sostenuti dai radicali): “Le sembra normale in un momento come questo far spendere ai cittadini altri 25 milioni di euro? Tanto costerebbero nuove elezioni. Ma cosa andiamo a dire alla gente? Ma che segnale si dà sulle istituzioni e sulla democrazia? Io sono senza parole”. (Corriere della Sera, 29/06/2010).

Roberto Cota è la stessa persona che, assieme a Matteo Salvini, domani porterà nuovamente in piazza a Torino tutto il centro-destra per chiedere a Sergio Chiamparino di fare quello che lui non fece per ben quattro anni, dal 2010 al 2014: dimettersi da presidente della Regione.

Nel 2010, Chiamparino, allora sindaco di Torino, stigmatizzò duramente la fiaccolata di Cota: “Si può concordare o dissentire ma la magistratura non va influenzata con manifestazioni esterne”. La stessa cosa si  può dire per la manifestazione di domani.

Ciò detto, esprimo solidarietà alla Lega Nord per l’attacco vandalico alla sua sede di San Salvario. Noi radicali abbiamo sempre contestato i leghisti con strumenti politici e a volte giudiziari, i soli ammissibili. Gli incitamenti all’odio, a maggior ragione nell’attuale contesto internazionale, sono inaccettabili e da condannare; violenze e vandalismi sono, infine, stupidi, perché portano solamente voti e simpatie a chi intendono danneggiare.

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