L’anello debole

È diventata lei, la figura centrale dell’inchiesta. Nicole Minetti, 26 anni. Ora consigliere regionale lombardo del PdL, di cui sempre si ricorda malignamente una delle sue passate occupazioni - igienista dentale di Berlusconi, «l’ho conosciuto all’inizio 2009 all’ospedale San Raffaele», lì dove frequentava un corso di laurea breve. Indagata per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile e anche di quella tout-court. I magistrati l’hanno convocata per il prossimo primo febbraio, la considerano una che "procurava" ragazze per le serate del premier. Lei ha sempre negato si trattasse di festini a luci rosse. E poi le contestano d’aver preso in consegna dalla Questura l’ancora minorenne Ruby-Karima, la sera di quel 27 maggio, e di averla poi lasciata tornare a casa con una prostituta brasiliana. E certo i pm puntano molto su di lei, per raccogliere ulteriori elementi contro il capo del governo. Forse anche facendo leva sul nervosismo che traspare dalle intercettazioni telefoniche, proseguite nei suoi confronti anche dopo l’esplosione mediatica del caso. «Mi ha rovinato la vita, è un vecchio...», così parlava di Berlusconi la Minetti. E ancora, con un’amica: «A lui gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice "bene me le sono levate dai coglioni, lo stipendio lo paga lo Stato"».
Ai cronisti ha detto due parole sull’invito a comparire in Procura, «mi ha telefonato il mio avvocato per comunicarmelo, non so ancora nulla dei dettagli». Poi il legale ha rimarcato che sì, quasi certamente ci andrà, «la mia assistita ha intenzione di difendersi davanti ai magistrati». E davanti si troverà Ilda Boccassini, magistrato di lungo corso, una che negli interrogatori sa essere dura. Due donne così diverse, che - con tutta probabilità - segneranno il futuro di Berlusconi. In un modo o nell’altro.
Peraltro anche politicamente la Minetti, in questo periodo, è in piena buriana. I Radicali contestano con forza e documenti la regolarità delle firme presentate dalla lista Formigoni anche per la sua candidatura - cioè, i Radicali non vogliono certo le dimissioni della Minetti, ma quelle del governatore. E persino alcuni giovani del PdL hanno promosso una raccolta di firme perché lasci il Consiglio regionale: non ha curriculum, l’ha paracadutata il Capo senz’alcun merito. Su Vanity Fair lei ha amaramente commentato, aggiungendo che «a dimettermi non ci penso neanche, e nemmeno mi sospenderò». E quasi s’infastidisce quando le si chiede se si vergogni di quel che sta accadendo: «Non è nella mia natura vergognarmi. Tutto quello che ho fatto, ho scelto di farlo».
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