L’amaca

Una discoteca di Rimini ha ingaggiato la signorina Karima El Marough (e basta chiamarla Ruby!) per una serata a pagamento. Poco pubblico, la metà del quale accorso per fischiare la signorina. Al termine della serata i responsabili della discoteca, molto seccati dall’esito tumultuoso e poco proficuo della loro ideona, si sono detti "dalla parte dei manifestanti". Una sola domanda: e allora, perché l’hanno invitata? Erano sotto ipnosi? Qualcuno li ha costretti? Motivi religiosi? Possibile che non ci sia uno che è uno, in questo paese di leggeri, di mai colpevoli, di lagnosi, che si prende la responsabilità dei propri atti? E ha il coraggio di rivendicarli indipendentemente dagli applausi e dai fischi?
Siete voi che l’avete invitata. Sapevate chi era, perché è diventata famosa, perché eventualmente un cospicuo numero di giovani ciula avrebbe pagato il biglietto per vederla ancheggiare e ridacchiare dal vivo. Di che vi lamentate, adesso? Di che la accusate, lei che ha diciotto anni e della vita capisce solo, povera figliola, il fruscio dei bigliettoni che svariati gentiluomini le hanno agitato e ancora le agitano sotto il naso? Prima la invitate, sperando di fare un po’ di cassa anche voi, poi la scaricate? Italianuzzi tra milioni di italianuzzi. Crescete, bambini.
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