L’Ama si sdoppia al via società con i privati

Dalla Rassegna stampa

L'Ama si fa in due: alla spa pubblica rimarranno solo il servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti. Il trattamento e lo smaltimento diventeranno invece competenza esclusiva di una società mista pubblicaprivata alla quale verranno conferiti gli impianti e le risorse dell'attuale Ama spa.

Questo il piano del sindaco Gianni Alemanno e della sua giunta, che lo scorso 21 dicembre hanno dato il via libera ad una proposta di delibera da discutere e approvare in consiglio comunale. In altre parole, il carrozzone Ama si configurerebbe come una specie di "bad company", incapace di produrre ricchezza, una zavorra tutta in perdita a carico del Comune.

La chiusura del ciclo dei rifiuti, quello che invece dà reddito, aprirebbe alla partecipazione di un socio privato, anche se di minoranza, cui sarà attribuita la gestione operativa. "Risulta indispensabile  -  recita la delibera  -  individuare un partner privato dotato di specifiche competenze e capacità tecniche in grado di assicurare ad Ama spa in tempi adeguati il completamento del percorso industriale di chiusura del ciclo dei rifiuti ed al quale affidare specifici compiti operativi strettamente connessi alla gestione ed al revamping degli impianti esistenti, allo sviluppo dei progetti futuri che prevedano l'utilizzo di nuove e più performanti tecnologie".

Ancora: "La configurazione più opportuna consiste nell'identificazione di un veicolo societario ad hoc. Tale soluzione risponde all'esigenza di concentrare in capo ad un unico soggetto la titolarità e la gestione del patrimonio impiantistico esistente, nonché di favorire l'accesso al capitale creditizio a sostegno delle nuove realizzazioni impiantistiche". Un passaggio che è insieme una constatazione dell'impossibilità da parte di Ama ad ottenere altri prestiti dalle banche e un'anticipazione della volontà dell'amministrazione di realizzare altri impianti. Di quali impianti si tratti, se di trattamento meccanico biologico o di compostaggio, non è specificato.

"Un vero colpo di mano, un modo di procedere sconcertante  -  protesta il consigliere comunale Pd Athos De Luca  -  hanno avuto cinque anni per operare questa rivoluzione e la vogliono far approvare a poche settimane dalla scadenza del mandato?".

Per De Luca la grande incognita è sull'ingresso di un privato. La delibera prevede la redazione di un bando di gara con la quale si affiderà il servizio di trattamento e smaltimento rifiuti alla nuova società ed si procederà alla selezione del socio privato. "E se questo bando fosse confezionato su misura per farlo vincere a Cerroni, il monopolista dei rifiuti?", chiede il consigliere, secondo il quale il rischio che proprio il proprietario di Malagrotta diventi partner di Ama è molto concreto.

Ancora de Luca: "Se il Patto per Roma prevede il 40% di raccolta differenziata entro il 2013, il 50% entro il 2014, il 60% entro il 2015 e il 65% entro il 2016, a cosa servono i nuovi impianti che si vogliono realizzare? Con questa operazione, l'Ama pubblica sarebbe al servizio della società mista. Gli porterebbe i rifiuti su cui poi farebbe i soldi il privato", conclude.

 

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