L’Aja condanna bosniaco-croati per lo sterminio dei musulmani

L’ex presidente dei croati di Bosnia Jadranko Prlic e cinque coimputati hanno ricevuto condanne tra i 25 e i dieci anni per aver ucciso e deportato musulmani bosniaci nei primi anni Novanta, con l’obiettivo di creare una «grande Croazia».
I sei, tutti ex dirigenti dei croati di Bosnia, erano accusati davanti al Tribunale penale internazionale dell’Aja di 26 capi d’imputazione per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, per i loro ruoli nel brutale conflitto nell’ambito della guerra scoppiata nel 1991 con il crollo della Jugoslavia, in cui persero al vita 100mila persone.
Prlic e altri tre sono stati condannati per 22 capi d’imputazione, due sono stati assolti da alcune accuse.
«La camera processuale ha stabilito che Jadranko Prlic ha fornito un contributo significativo a un’impresa criminale congiunta e a un obiettivo criminale per espellere la popolazione musulmana» ha detto il giudice Jean-Claude Antonetti.
«La camera processuale l’ha perciò condannato a 25 anni di carcere» ha aggiunto.
L’ex presidente e quindi anche premier dell’autoproclamato stato di Herceg-Bosna era sotto processo da aprile 2006.insieme al suo ex ministro della difesa, Bruno Stojic, 58 anni, e a quattro ufficiali delle forze armate, Slobodan Praljak, 68 anni, Milivoj Petkovic, 63, Valentin Coric, 56, e Berislav Pusic, 60.
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