L’8 per mille Irpef incorona l’Anci

Il primato spetta all’Anci. L’associazione nazionale dei comuni italiani, presieduta dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, si è aggiudicata il gettone più corposo nella ripartizione della quota statale per il 2010 dell’8 per mille Irpef. Per l’Anci è stato previsto, da un decreto della presidenza del consiglio, un finanziamento di 8,2 milioni di euro nell’ambito di «interventi straordinari per il potenziamento delle misure di accoglienza integrata in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale. In tutto, le risorse della quota statale dell’8 per mille ammontano a 144 milioni di euro, che lo stato prevede di ripartire tra 337 enti. Spulciando nell’elenco, però, si può constatare che ad aggiudicarsi la fetta più grossa di questi 144 milioni è comunque la Chiesa, che già incassa ogni anno quasi tutto il gettito dell’8 per mille, ossia circa 1 miliardo di euro. La legge, tanto per ricostruire i vari passaggi, stabilisce che la quota dell’8 per mille statale venga assegnata a quattro settori: fame nel mondo, assistenza ai rifugiati, calamità naturali e conservazione dei beni culturali. Ora, nel marzo 2010 sono arrivate in tutto ben 1.133 domande di accesso ai fondi statali. Alla fine i superstiti sono appunto risultati 337. Di questi, ben 262 sono gli enti, nel settore della conservazione dei beni culturali, a cui sono stati assegnati 107 dei 144 milioni complessivi. Ma di questi 262,140 rappresentano strutture che hanno a che fare con interventi a favore della Chiesa. Si tratta cioè di fondi che per ben 262 volte sono stati assegnati o direttamente a parrocchie, diocesi, arcidiocesi e confraternite, o a comuni, ministero dei beni culturali e ministero dell’interno (fondo degli edifici di culto) che direttamente o indirettamente fanno arrivare alla Chiesa gran parte dei 107 milioni riservati all’area dei beni culturali. Si tratta in buona sostanza di interventi di ristrutturazione, ma non solo.
Dall’elenco, poi, spuntano fuori anche le solite fondazioni dietro le quali spesso ci sono ex politici. Per esempio 129 mila euro sono stati assegnati all’Istituto Luigi Sturzo, presieduto dall’ex banchiere e deputato Dc Roberto Mazzotta. Altri 107 mila euro sono piovuti addosso alla fondazione Isec (Istituto per la storia dell’età contemporanea), presieduta dall’ex parlamentare del Pci Gianni Cervetti. Ancora, 416 mila euro sono previsti per la fondazione biblioteca Benedetto Croce, guidata da Piero Craveri, nipote di Croce ed ex senatore del partito radicale. Un corposo gettone, pari a 1,4 milioni di euro, è stato erogato a favore della fondazione Levi per gli studi musicali, a capo della quale siede l’ex ad della Bnl, Davide Croff, che oggi presiede Permasteelisa, società di costruzioni quotata in borsa. Tornando al finanziamento più ricco, ovvero gli 8,2 milioni a beneficio dell’Anci, è da segnalare che l’intervento finanziato si inserisce all’interno del settore dell’assistenza ai rifugiati. Un settore, quest’ultimo, che ha avuto in tutto 11,2 milioni di euro. E questo rende l’idea del peso che ha avuto l’erogazione a favore dell’Associazione dei comuni.
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