Italiani e stranieri

Per quanto abbia provato a farlo, non riesco proprio ad appassionarmi al dibattito sul nuovo nome di un vecchio partito comandato da un signore di 75 anni. Mi sfugge, evidentemente, la forza della novità. Che consisterebbe, secondo le voci che circolano, nel ribattezzare il Pdl con un nome che contenga la parola Italia: «Italia nuova», per esempio. O «Fratelli d'Italia». O magari «Italia Forza Nazionale». Affari loro, certo. Però, conoscendolo, mi viene il sospetto che Berlusconi, dopo aver rivendicato il ruolo di «partito dell'amore» per assegnare ai suoi avversari il ruolo di «partito dell'odio», dopo aver detto «noi siamo il bene contro il male», stia meditando di appiccicare ai suoi militanti l'etichetta di «italiani». Sarebbe una sciagura, perché ci ritroveremmo esiliati in patria, noi «stranieri».
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