In Italia torna all'attacco il fronte del no all'atomo

Dalla Rassegna stampa

Il governo italiano, dopo quello che sta succedendo in Giappone con la centrale di Fukushima posta a rischio dal sisma, dovrebbe rinunciare definitivamente all'idea di tornare al nucleare.
 
È l'appello che il governatore della Puglia Nichi Vendola rivolge all'esecutivo, ed è solo una delle tanti voci che si alzano dall'opposizione e dal mondo dell'ambientalismo in difesa delle energie rinnovabili e contro il ritorno al nucleare.
Ma il centrodestra non sembra voler tornare sui propri passi. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto difende la scelta nuclearista della maggioranza, mentre il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (Pdl) parla di «polemiche macabre» fatte in ore di tragedia come queste. In Italia, assicura, le «situazioni di rischio sismico sono enormemente meno pericolose». Pochi nell'opposizione sono convinti di questa tesi: e infatti criticano aspramente Cicchitto. «Vada a fare una bella visita alla centrale di Fukoshima», è l'invito che rivolge al capogruppo del Pdl il senatore dell'Idv Stefano Pedica: «Solo così potrà rendersi conto davvero del rischio che si corre».
 
Le affermazioni di Cicchitto, interviene il leader dei Verdi Angelo Bonelli, sono «davvero irresponsabili e gravissime».
 
Il leader Idv Antonio Di Pietro invita, invece, l'Italia a riflettere con attenzione su quanto avvenuto in Giappone perché pensare di costruire 13 centrali nucleari sul territorio ora sarebbe davvero una follia. Si pensi piuttosto alle energie rinnovabili, è il leit-motiv nel centrosinistra, i cui incentivi sono stati appena tagliati dal ddl Romani.
Gli unici che possono ancora pensare di far ricorso a un'energia così antinatura, incalza il responsabile Ambiente Idv Paolo Brutti, sono solo «i corrotti». Quelli «al servizio» delle lobby nucleari o quelli che «mangiano» sugli appalti.
 
Tutti gli altri, assicurano i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, dovrebbero capire da soli che il rischio di avere centrali nucleari in un paese sismico come l'Italia è un pericolo che non si può e non si deve assolutamente correre.
Trova davvero di «cattivo gusto» polemizzare in questo momento di dolore su una questione così complessa il senatore Pdl Francesco Casoli. Sarebbe come decidere di eliminare tutte le centrali idroelettriche in seguito al crollo di una diga, sostiene. Il governo, invece, deve continuare per la sua strada, l'onda emotiva di questa tragedia, afferma, non può «indurci a compiere gli stessi errori del passato».
 
Il fatto che le esplosioni nella centrale nipponica siano avvenute in uno dei paesi più all'avanguardia nelle tecniche di costruzione antisismiche, ribadisce la responsabile Ambiente Pd Stella Bianchi, dimostra quanto queste strutture non siano sicure.
Il governo invece, interviene il leader Udc Pier Ferdinando Casini, dovrebbe comunque passare dalle parole ai fatti perché altrimenti tra 10 anni «staremo ancora qui a discuterne». Sarebbe interessante, a questo punto, è la provocazione che lanciano i Radicali, sapere «cosa ha da dire Umberto Veronesi», il medico che a loro avviso avrebbe aderito un po' troppo «entusiasticamente» all'opzione nuclearista del governo.
 
Insomma l'effetto Giappone ha colpito anche il mondo politico italiano.

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