Israele rinvia «temporaneamente» l'invasione Ban Ki-moon: «Cessate il fuoco immediato»

Dalla Rassegna stampa

«Sono qui per appellarmi personalmente per la fine della violenza e per chiedere un cessate il fuoco». Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, è giunto al Cairo e si è espresso senza mezzi termini in favore di un «cessate il fuoco immediato» e chiedendo «immediati passi indietro da entrambe le parti» per fermare una «escalation a Gaza, inclusa qualsiasi operazione di terra».
Sospesa l'offensiva terrestre - Nel frattempo è arrivata la decisione di Israele: l'agenzia Afp, citando un alto responsabile del governo, annuncia che «l'offensiva terrestre viene provvisoriamente sospesa per consentire agli sforzi egiziani di raggiungere una tregua». La scelta sarebbe stata presa nella notte tra lunedì e martedì dopo una riunione dei nove ministri principali del governo di Netanyahu.
Obama invia la Clinton - La Casa Bianca ha voluto precisare che non è stato Barack Obama, che ha deciso di inviare Hillary Clinton in missione a partire da martedì sera a Gerusalemme, Ramallah e Il Cairo, a chiedere a Israele di bloccare i piani per l'operazione di terra nella Striscia. Il governo americano ha precisato che il presidente ritiene che Israele abbia il diritto di prendere le proprie decisioni relative alla sicurezza.
Nel pomeriggio l'incontro con Netanyahu - Il leader dell'Onu ha parlato in una conferenza stampa congiunta con il capo della Lega araba, Nabil el-Arabi, trasmessa in diretta da Al Jazeera: «Ancora una volta israeliani e palestinesi vivono nella paura del prossimo attacco», ha aggiunto, sottolineando che «le violenze devono cessare immediatamente». Ban Ki-moon martedì pomeriggio sarà ricevuto dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Altre sei vittime, due bambini - Dal punto di vista militare la notte non ha fermato gli attacchi dell'aviazione, della marina e dell'artiglieria di Israele sulla Striscia. Un centinaio gli obiettivi colpiti, con almeno sei vittime (due, secondo Hamas, sarebbero bambini di 4 anni e di 18 mesi, colpiti nella loro casa di Beit Lahiya mentre dormivano insieme ai genitori). Colpita anche Rafah, vicino alla frontiera con l'Egitto: in uno degli attacchi sono morti due fratelli di 15 e 17 anni, e altre 14 persone sono rimaste ferite. Il conto è quindi salito ben oltre quota 100 vittime palestinesi in meno di una settimana di operazioni militari chiamate «Pilastro di difesa». La risposta da Gaza è stata un lancio di almeno cinque razzi verso il sud di Israele: due sono stati intercettati dal sistema anti-missile Iron Dome. Bombardata anche una sede della Banca islamica nazionale di Gaza, nel nord della Striscia, che secondo Israele «era usata da Hamas per finanziare la sua attività terroristica». L'istituto di credito era tra l'altro responsabile per il pagamento degli stipendi dei 35mila dipendenti pubblici dell'enclave palestinese.

 

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