Intervista a Tina Brown: "il vostro premier è preistorico fa arretrare il rispetto per le donne"

Dalla Rassegna stampa

«Le dichiarazioni di Berlusconi sulle donne sono preistoriche, fanno tornare indietro l´Italia». Si mette in un angolo del salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, Tina Brown. Ha appena finito di moderare un dibattito organizzato dalla New York University e dall´organizzazione nonprofit Vital Voices sulla condizione delle donne nel mondo, accanto a Emma Bonino, al premio Nobel Muhammad Yunus, all´ambasciatrice global woman´s Issues del Dipartimento degli Stati Uniti Melanne Verveer. L´ex direttrice di Vanity Fair e New Yorker, la giornalista che ha fondato e dirige oggi il sito internet The Daily Beast (4 milioni di utenti al mese), parla dell´Italia, del premier e del rapporto con le donne.
Molti giornali all´estero hanno seguito le vicende degli ultimi mesi di Berlusconi, le serate con le escort e le feste a Villa Certosa. Lei pensa che queste vicende siano solo gossip oppure politica?
«Anche il Daily Beast ha coperto queste notizie. Tutta la vicenda di Berlusconi è sembrata una grande una soap opera che negli Stati Uniti viene seguita con molta attenzione. In realtà credo sia molto più che gossip. Le condotte del premier sono collegate al tema più generale della condizione femminile e mi sembra che ci riportino indietro. Anzi penso che riportino indietro non solo le donne, ma anche gli uomini che dopo certe uscite potrebbero sentirsi in diritto di trattare le donne senza rispetto, in maniera avvilente».
Centomila donne hanno aderito a un appello lanciato su Repubblica. it e lanciato da tre intellettuali che hanno dato voce al sentimento di offesa provocato da Berlusconi quando in tv ha apostrofato Rosy Bindi dicendole "lei è più bella che intelligente". Lei cosa ne pensa?
«E´ stato un commento triviale e offensivo, sarebbe molto bello che altre centomila persone sottoscrivessero la petizione lanciata dalle intellettuali, mi piacerebbe anzi che molti uomini aderissero perché anche loro offesi da quel genere di commento che non potrei che definire preistorico e assolutamente fuori luogo».
Lei avrebbe sottoscritto la petizione?
«Certamente che l´avrei firmata, la firmerei, la firmerei... Va detta una cosa: in Italia ci sono donne straordinarie, penso alla senatrice Emma Bonino che infatti denuncia una regressione culturale nel vostro Paese».
Eppure le donne reagiscono, qualcuno parla di un nuovo femminismo, ma al di là dei convegni e dei saggi sugli scaffali delle librerie, manca nelle piazze un movimento. Secondo lei perché?
«E´ vero che non ci sono molte donne leader e secondo me è forse per questo che manca un vero e proprio movimento nelle piazze. In America, se penso a una figura carismatica mi viene in mente Michelle Obama che non ha abbandonato il suo lavoro, ha preso una pausa per seguire il marito e la sua famiglia, ma sono sicura che quando tornerà al suo lavoro diventerà una leader straordinaria per le donne, succederà quando lascerà la Casa Bianca e non dovrà più fare attenzione a quello che dice come sta facendo ora».

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