Intervista a Paola Concia: "Il Premier dista anni luce dai leader europei"

Dalla Rassegna stampa

Niente primarie per Paola Concia, unica parlamentare dichiaratamente omosessuale. Dunque il suo nome lo troveremo nel listino blindato del Pd, vero?
Non ho fatto le primarie perché in Puglia, dove sono stata eletta, hanno preferito scegliere localmente e non hanno voluto me. Ma senza polemiche. Il mio collegio d’altronde è l’Italia, ho fatto 650 iniziative tutte documentate su tutto il territorio italiano. Immagino dunque che sarò nel listino, anche se questo lo deve decidere Bersani.

Senza di lei nel Pd, chi rimarrebbe a battersi per i diritti civili?
Ma io non posso nemmeno pensare di essere esclusa, non se ne capirebbe la ragione. Non la capirei io e neppure le centinaia di persone che mi scrivono in continuazione. La ragione potrebbe essere Rosi Bindi? Non lo voglio nemmeno pensare.

D’altronde, nemmeno con i Radicali Pd ha tentato un accordo.
Sono profondamente dispiaciuta per questo, con i Radicali ho lavorato spesso fianco a fianco. Mi auguro che ci sia ancora il tempo per cercare un accordo.

Mario Monti dice che riguardo i temi etici il suo «movimento civico», fatto di laici e cattolici, vorrebbe «lasciare spazio alle coscienze individuali e al Parlamento».
Suggerisco al premier di cambiare consigliere. Mi chiedo come mai un uomo come lui, tanto europeista, che ha trascorso così tanto tempo in Europa, faccia ancora confusione tra temi etici e diritti civili. Forse lo capisce meglio in inglese... Sì, «civil rights are not ethical issue». Ma, a parte gli scherzi, sembra di sentir parlare Buttiglione, il quale è stato bocciato dall’Europa...

A dire il vero sembra anche di sentire la polemica interna al Pd ai tempi della legge sul testamento biologico.
Non è così: il Pd ha cercato una soluzione che può essere anche giudicata poco radicale, ma ha preso posizione su tutti questi temi.

Bersani ha detto chiaramente che il Pd sosterrà l’unione tra omosessuali sul modello tedesco. E si è espresso anche sugli altri temi: sui diritti di cittadinanza, le donne, gli immigrati.... Ma sui temi legati alla vita e alla morte incombe l’agenda Bagnasco dei principi non negoziabili. Monti non deve aver voglia di rovinare il clima che ha portato all’endorsement del Vaticano...
Certo, è talmente evidente che perfino Rosi Bindi si è stupita di questo esplicito appoggio clericale. Quello che Monti non capisce è che il riconoscimento dei diritti civili ha conseguenze economiche dirette sulla vita delle persone e della collettività. La crescita, di un Paese è legata ai diritti civili, e il fatto di non capirlo porta Monti lontano anni luce dai leader europei, perfino dai più moderati. Perfino Merkel si è fatta promotrice, da cancelliere, di una campagna contro l’omofobia nel calcio.

D’altra parte Monti ha preso le distanze anche da chi nel Pdl usa «i temi etici come arma contro gli avversari».
Fa il pesce in barile, mentre nelle democrazie moderne i leader politici affrontano questi temi, prendono posizioni, non si sottraggono.

Eppure nemmeno Bersani ha approfondito molto la questione...
Non è vero, ha parlato dei nuovi italiani, del testamento biologico, delle unioni di fatto... perché nel partito ne abbiamo sempre discusso. E Bersani sa bene che su queste questioni si gioca la sua leadership. Tenere insieme diritti civili e diritti sociali è la grande sfida della leadership di questo Paese. Diritti civili significa anche i diritti delle donne e il loro protagonismo sociale...

Almeno su questo va dato atto a Monti di aver detto chiaramente che senza le donne nei ruoli chiave, un Paese non cresce economicamente.
Sì, è l’unica cosa che ha detto, ma d’altra parte lo dicono tutti i dati economici mondiali. Però quando si parla dei nuovi cittadini, lui si tappa le orecchie. Non è un leader europeo alla pari di altri. È un leaderino come un altro.

 

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