Intervista a Oliviero Toscani: Toscani si candida "corro in Toscana il Premier mi appoggi"

Il genio fa lo spiritoso. «Allora, cos`ha deciso Berlusconi? Vuole perdere da solo o vincere con me?». Non gli bastava essere un fotografo di raro talento, il pubblicitario italiano più famoso nel mondo. «Guardi, sia chiara una cosa: io non agisco mai né per la gloria né per i soldi. Il mio vero e unico godimento è potermi esprimere. Possibilmente, destando stupore». Anche stavolta: Oliviero Toscani - 68 anni, la faccia sfrontata che conoscete, il maglione a collo alto, la voce forte, sicura, la testa che gira a un`altra velocità rispetto a buona parte dell`umanità, lo sguardo capace di fermare immagini memorabili - si candida alla presidenza della Regione Toscana con i radicali e, il giorno stesso in cui dà l`annuncio - a Firenze, al bar Giubbe Rosse - invita il Pdl ad andare con lui, a votare per lui. (Toscani ora però parla al cellulare, sono le 8 del mattino in Italia e lui è nove ore avanti, perché è volato a Seúl, nella Corea del Sud, dove ha organizzato una mostra per un consorzio italiano di conciatori di pelli al naturale). «Non ho capito: il Cavaliere, che fa? Accetta, dimostra d`essere anche lui un creativo o si spaventa?». Silvio Berlusconi, per ora, tace. «A me, intanto, Altero Matteoli ha già detto che è una ideona». Quando le è venuta? «Subito. Appena Marco Pannella m`ha proposto la candidatura, ho pensato: accetto, ma voglio vincere». E per vincere? «Avevo bisogno di una grande idea. In questo caso è stato un lampo. Perché il Pdl, in Toscana, perde sistematicamente. Con me; invece, vincerebbe. Sono un personaggio credibile, nuovo, spiazzante. Non mi candido per il potere, non me ne frega niente del potere...». Lei è davvero radicale? «Da sempre». E quando ha deciso di accettare la proposta del partito? «Era un`idea che covavo nell`animo. Da quando ho cominciato a collaborare, per svariati lavori, con la Regione Toscana. Dopo un po`, ho pensato: questi sono matti». Matti, in che senso? «In tanti anni di governo, quei governatori stalinisti non hanno mai saputo sfruttare il potenziale di una regione pazzesca... La Toscana è turismo, arte, bellezza naturale, cucina, vino, mare... Se mi ci fanno mettere le mani, beh...». Lei propone un accordo con il Pdl, però la Bonino, nel Lazio, l`accordo l`ha fatto con il Pd. «E chissenefrega! Siamo radicali. Siamo oltre...». Di certo, da tempo, lo è lui. Una volta spiegò: «Da bambino passavo ore a guardare il monoscopio della Rai». Sincero pacifista, dopo due matrimoni falliti vive da trent`anni con l`ex fotomodella norvegese Kirsti Moseng, in una bella casa a Casale Marittimo (Pisa). Almeno tre sue campagne pubblicitarie vengono studiate nelle università: la foto dell`uomo morente malato di Aids, il corpo nudo dell`attrice francese Isabelle Caro ridotta a 31 chili nella campagna contro l`anoressia, i bambini con tutti i colori di pelle del mondo. Quando gli dissero che sull`enciclopedia sapere della De Agostini aveva 13 righe ed Henri Cartier-Bresson quattro di meno, rispose: «E il minimo». Un predestinato. Suo padre Fedele è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera. «E sua la foto di Montanelli seduto su una pila di giornali mentre batte a macchina l`articolo con l`Olivetti Lettera 22 appoggiata sulle ginocchia». Maestro, ha già pensato a uno spot per la sua campagna elettorale? «No... ma ne invento uno per voi del Currierun, in diretta... "Toscani in Toscana". Com`è?».
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