Intervista a Giuseppe Fioroni: Bene Emma, ma dimostri di saper davvero parlare ai cattolici

La preferenza annunciata da Pier Ferdinando Casini per la Polverini, candidata del Pdl nel Lazio, non scoraggia l’ex ministro del Pd, Giuseppe Fioroni, che continua a lanciare appelli ai centristi «affinchè non rinuncino al progetto di costruire una vera alternativa al centrodestra». E, da cattolico, commenta l’eventuale appoggio ad Emma Bonino da parte dei Democratici, che suscita disagio tra gli ex popolari. «Credo che il voto cattolico si conquisti con rigore e serietà. Vale anche per la Bonino, donna di considerevoli capacità ed esperienza, con grande attenzione per il bene comune. Leggo che si ritene in grado di parlare a tutti, quindi anche al mondo cristiano. Non ho dubbi che ne sia capace, ma, come faccio con me stesso, consiglierei umiltà per scansare l’illusione che basti una battuta per risolvere un problema politico».
Ma nel Lazio, se candiderete la Bonino, sfumerebbe l’alleanza con l’Udc, onorevole Fioroni.
«Ritengo molto importante e significativo il rapporto con l’Udc per allargare e rilanciare l’alleanza di centrosinistra. E le elezioni regionali sono un banco di prova fondamentale. Seguo con molta attenzione il confronto sull’ipotesi di creare un Kadimah italiano. Ma la finalità, mi sembra, sia quella di portare i moderati della destra, delusi da Berlusconi, verso il centro. Non il contrario».
Pensa davvero che un eventuale dialogo tra casini, Rutelli e Fini possa costruire un centro che guardi a sinistra?
«Credo sia compito del Pd recuperare credibilità e fiducia tra gli elettori del centrodestra delusi da Berlusconi. Se davvero Casini sceglierà di appoggiare il Pdl nel Lazio perderà un’occasione importante per costruire un’alleanza vincente, alternativa alla maggioranza di governo. Da sempre sostengo che Zingaretti sarebbe un candidato autorevole e vincente, come i centristi hanno sempre ammesso. Non a caso è lui ad esplorare le condizioni necessarie per una candidatura altrettanto autorevole. Per questo, mi auguro che Casini non abbandoni l’idea di un’alleanza con il Pd nel Lazio e nel Sud, in Campania e in Calabria».
Tutto però fa supporre il contrario..
«Se così fosse Casini, anzichè staccare i moderati dal centrodestra, porterebbe una parte dei centristi a rafforzare la destra in vista del post-Berlusconi. Ma ragionare con il se e il quando, non aiuta a trovare soluzioni politiche per il presente. Spero si possa evitare questo errore di prospettiva».
Altro problema la Puglia. Vendola resterà alleato del Pd?
«Il metodo di ascolto adottato in Puglia ha dato i suoi frutti, l’Udc ha scelto di appoggiare Boccia. Continuo a sperare che pure nel Lazio si costruiscano alleanze per vincere. Certo, in Puglia, occorre un supplemento di assunzione di responsabilità da parte di tutti. Sarebbe un grave errore accontentarsi di saldare i conti interni con prove di reciproco ”celodurismo”, che potrebbe dare soddisfazione oggi, ma ci farebbe perdere le elezioni domani. E questo vale anche per l’Umbria, dove si può allargare l’alleanza all’Udc, rispettando le regole che gli umbri si sono dati, che non sono un fatto burocratico, ma politico. Si possono trovare ampie convergenze su un candidato del Pd, che esprima una pluralità di culture una storia politica diversa. In certe regioni è questo che fa la differenza».
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