Int. a W. Verini - "Non è detto sia Pier Luigi il candidato"

“In un partito a vocazione maggioritaria e con il 34% dei voti, il candidato naturale alle primarie di coalizione sarebbe il segretario: nella situazione attuale, non si possono escludere altre opzioni". Walter Verini, deputato del Pd, vicinissimo a Walter Veltroni, è cauto ma chiaro: Bersani non può essere "l'unico nome possibile" dei Democratici nelle primarie per il candidato premier. Dribbla le domande su una discesa in campo veltroniana ("Prematuro parlarne") e riserva elogi a Chiamparino: "Una personalità importante, positivo che sia disponibile a presentarsi".
In un sondaggio sul sito del Fatto, i lettori hanno chiesto a grandissima maggioranza le primarie. Che ne pensa?
È un dato importante, che testimonia un bisogno fisiologico della gente di partecipare e di esprimersi. Le primarie sono un strumento fondamentale per soddisfarlo: una strada da cui non si può tornare indietro.
Diversi dirigenti del partito, da Franceschini a Fassino, hanno ribadito che Bersani è il candidato naturale del Pd alle primarie per le Politiche.
Sarebbe così in un partito a vocazione maggioritaria e che avesse appena preso il 34% dei voti (ottenuti dal Pd nel 2008 con Veltroni candidato premier nel 2008, ndr), potendo contare su un bacino potenziale del 40%. Ma ora i Democratici sono attorno al 25% e perseguono la politica delle alleanze. È legittimo che Bersani si presenti, perché è il segretario. Ma non si può chiudere la porta ad altri, possibili contributi, perché siamo in uno scenario allargato a tante, differenti aree politiche.
Eppure lo statuto dei Democratici indica proprio nel segretario il suo candidato premier "automatico".
Vero, ma lo Statuto è stato scritto pensando a un'altra visione del partito, quella maggioritaria. Le regole vanno lette anche alla luce dello spirito con cui sono state scritte.
Per capirci: questo statuto è per un Pd che deve correre necessariamente da solo?
Veltroni non corse da solo. Nel 2008 eravamo alleati con Di Pietro e candidammo i Radicali nelle nostre liste. E poi quel Pd rappresentava tante aree della società italiana.
Lei parla di altri nomi oltre a Bersani per le primarie. La lettera al Corriere della Sera di Veltroni pare un'autocandidatura.
No, questa è un'interpretazione quanto mai riduttiva di un atto che ha un'altra valenza. Con la sua lettera, un leader del centrosinistra ha indicato una prospettiva politica importante, una strada da seguire in un momento di grave crisi della politica italiana. Quando si dimise da segretario del Pd, Veltroni fu chiaro: "Me ne vado per salvare un progetto". Il progetto di un partito moderno e maggioritario, di cui ribadisce le ragioni nella pagina sul Corriere.
Un suo "ritorno in campo" resta possibile..
È prematuro parlarne, anche perché le elezioni anticipate sembrano allontanarsi. Non è un tema attuale. Per ora, quello che conta sono i viaggi di Veltroni per ribadire la lotta mafia e la sua battaglia per la legalità, in un Paese dove si rischia la deriva autoritaria.
Iniziative azzeccate per un candidato premier, non crede?
Sono idee e valori che Veltroni porta avanti da sempre. Ripeto, è presto per parlare di candidature.
Nel frattempo Sergio Chiamparino ha annunciato che si presenterà alle primarie per il 2013..
Chiamparino è una personalità importante e un politico di grande spessore. La sua disponibilità è un fatto sicuramente positivo. Per ora, preferisco non andare oltre..
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