«Certo adesso la politica è un casino», detto da lei c'è da crederci. Cicciolina, anzi l'onorevole Ilona Staller, torna alla carica. Lei, che fece scandalo con i suoi 20.000 voti ottenuti con il partito radicale nell'87 (più di Rutelli e Bonino) che aprirono per la prima volta le porte del Parlamento a una pornostar. Lei, dice: «Ci vuole un partito serio».
 

Propone un nuovo partito ottimista-futurista, niente a che fare con Fli?
No, anche perché io inizialmente ero di sinistra. Poi mi candidai con i radicali perché mi volle Pannella anche se non tutti erano d'accordo. Ora a dire il vero sono un po' confusa. Diciamo che è un partito di centro.
 

Il programma?
Sarà un partito nonviolento, attento ai giovani, a favore dell'amnistia (decisamente sulla scia radicale, ndr). Ma, soprattutto, un partito nuovo, serio, di persone che stanno in mezzo alla gente perché questi in campagna elettorale abbracciano tutti, ci mangiano il prosciutto insieme e poi, una volta eletti, si chiudono nei blindati. Bisogna mantenere la parola.
 

Lei di campagne elettorali se ne intende, quella dell'87 con Moana Pozzi fu un successo.
Andavamo in giro io e Moana sulla mia decappottabile rossa, una macchina cicciolinesca, guidata da un cicciolino Gesù, un ragazzo con i ricci biondi, io mi mettevo con le tette di fuori e la gente era allibita. Oggi è diverso ci sarebbe Striscia la notizia.
 

E la elessero. Dopo arrivò il partito dell'amore.
Poi scoprii di essere incinta e lasciai tutto in mano a Moana che però se ne stava seduta a distribuire autografi e non si muoveva, così andò male. Io la mia elezione l'ho faticata.
 

Ma lei è mai stata invitata, diciamo così, in qualche palazzo?
Io facevo tutto alla luce del sole, a palazzo Grazioli non sono mai stata. Qualcuno alla Camera ci provava, ma io non ero interessata. Dopo le sedute al Parlamento mi andavo ad esibire nei locali e non avevo molto tempo.

 

Dai fascisti parecchie, i socialisti qualcuno, i comunisti pochi, non erano interessati.

 

Mi ascoltavano, una volta lessi un discorso contro la violenza sulle donne, Nilde Iotti aveva lasciato il microfono acceso e si sentì che diceva «ha parlato bene», un'altra volta mi battevo per non mandare i cicciolini nel Golfo e Andreotti stava lì che mi ascoltava.
 

Ha dichiarato che vorrebbe fare il sindaco di Monza, con i ministeri?
Già una volta mi sono candidata a Monza, con il partito dei libertari prendemmo il 2%. Io andavo in giro a fare la campagna elettorale e gli altri della lista non si sono mai fatti vedere. Per quel che riguarda la Lega, non sono d'accordo, a che servono i ministeri lì? Devono stare a Roma che è la capitale di un paese che deve rimanere unito. Unito è più forte. La secessione è una stronzata.
 

Sì, so che hanno raccolto 500.000 firme ma ne servono 700.000. Con il proporzionale si possono votare direttamente le persone in lista, così invece ci possono mettere dentro i parenti.
 

Persino il Ny Times ha parlato di lei a proposito della sua pensione (Staller compirà 60 anni e, come ogni parlamentare avrà diritto alla sua pensione: 3000 euro).
Se va su internet trova quelli che prendono 35.000 euro.
 

Ma lei se l'è meritata?
La pensione è per legge. Poi se tutti rinunciano, rinuncio anche io. E nessuno prende una lira.