Int. a S. Staino - Staino contro (la centrale) De Benedetti

Dalla Rassegna stampa

 

Potenza della grafica. Ieri sulle pagine di Libero campeggiava un montaggio niente male: titolone sui guai di De Benedetti per le accuse di insider trading rivolte dalla Consob ad alcuni suoi parenti strettissimi, e poi a latere una bella colonna dalla dicitura "La sinistra contro l'Ingegnere" con un lunghissimo elenco di nomi vip. Grillo, De Magistris, Pannella, Diliberto, Ferrero, Hack e molti altri. Tutti arrabbiati per i pasticci in Borsa di De Benedetti? No, tutti firmatari di una protesta contro l'impianto a carbone di Savona di cui la famiglia De Bendetti è proprietaria (tramite Cir e Sogenia), una struttura che si teme possa inquinare in modo irrimediabile un'ampia area intorno a Vado Ligure, e far ammalare migliaia di cittadini.Tra le firme anche quella di Sergio Staino, storico vignettista dell'Unità nonché caustico osservatore dell'Italia pre e post berlusconiana.
Perché ha firmato?
Mi è arrivata questa specie di questionario a De Benedetti, dieci domande sullo stile di quelle rivolte a suo tempo a Berlusconi. Ho fatto qualche telefonata agli amici e ho chiesto: ma è vero? Vogliono raddoppiare la centrale? Non mi sembra proprio una buona idea, e allora ho firmato.
Insomma, la sinistra che va contro la sinistra.
Io guardo ai contenuti, se una cosa non va bene mi interessa poco sapere l'orientamento politico del responsabile: lo dico e basta. Anche se in Italia è praticamente impossibile lavorare con un editore puro: tranne voi del Fatto, tutti hanno alle spalle un gruppo industriale, una banca, un partito o un imprenditore forte. Non per questo si deve tacere.
Quindi anche la famiglia De Benedetti avrà la sua dose di contestazione.
Sulla faccenda dei parenti che giocavano in Borsa non mi esprimo, so quello che è uscito sui giornali. Certo è stato un po' malizioso associare le due questioni in quella paginata, mettendo a mo' di ponte l'elenco dei firmatari contro la centrale a carbone.
Perché ormai se non c'è uno scandalo familiare i giornali non sanno di che parlare. È una guerra tutti contro tutti?
Il clima è pesante, ma le distinzioni vanno fatte eccome. Il conflitto d'interessi della famiglia Berlusconi è imparagonabile rispetto a qualsiasi altro grumo di potere. Silvio è un gigante davanti a tutto e tutti.
Che ne pensa della manifestazione lanciata da Micromega? Ha ancora senso chiedere le dimissioni al premier perché non rispetta il pluralismo o sono solo pie illusioni di piazza?
Guardo con grande simpatia tutti questi movimenti che credono nel cambiamento. Al di là dei riferimenti culturali, politici o partitici. Gli steccati non hanno senso. Io per esempio mi considero membro provvisorio di un partito provvisorio: si chiama Pd, al momento si occupa di fare opposizione, ma stiamo ancora aspettando che diventi un'alternativa vera.
E la tessera numero uno ce l'ha mai avuta De Benedetti secondo lei?
Questo fa ridere, in effetti. Ma occorre serietà. Ora ci sono tanti nomi che possono funzionare bene: Vendola, Chiamparino, Marino. Purché si cambi marcia davvero.

 

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