Int. a S. Bonsanti - "Ma bisogna saper ascoltare anche chi protesta con rabbia"

Dalla Rassegna stampa

Se si comincia a pasticciare con le regole non c'è più nessuna certezza, c'è un effetto a valanga che non si sa più come fermare. Sandra Bonsanti, presidente di "Libertà e giustizia", non riesce a gioire della decisione del Tar sulla lista Pdl a Roma. «Un rinvio delle elezioni avrebbe ferito meno il sistema delle regole elettorali». Bisognava prendere tempo e «ristabilire un'informazione
decente, riaccendendo le trasmissioni che sono state soppresse».

Non è d'accordo con la firma del presidente della Repubblica ?
Io personalmente e altri esponenti di Giustizia e libertà abbiamo subito espresso la nostra contrarietà. Ma c'è stato un assedio al Quirinale da parte del governo e del presidente del Consiglio assolutamente insopportabile. A tutti ha dato un brivido squadristico assistere all'ingresso di quel manipolo con il documento pronto, nottetempo.

Quel primo assalto è stato respinto
La prima sera sono stati respinti e lo scontro deve essere stato molto più aspro di quel che sappiamo ma, nel respingere, è spuntato lo spiraglio della legge interpretativa nella quale il Pdl si è infilato, creando un cumulo di macerie nel quale più nulla è certo. Il punto più importante: cosa succederà se il decreto non sarà convertito in legge? Gli esperti non danno risposte univoche. Siamo entrati in una terra di nessuno in cui non c'è più certezza. Ma io non do la
colpa di questa situazione a Napolitano. E' stato messo in una situazione in cui è la politica che non ha funzionato.

Oggi un'assemblea radicale deciderà l'atteggiamento da tenere.
Io non credo che Emma voglia mollare, penso che voglia fare fronte al compito che le è stato affidato. Ricordiamoci, però, che il popolo radicale conta molto sulle decisioni dei suoi esponenti politici e questa situazione non è facile da ingoiare per chi ha fatto delle regole il proprio cavallo di battaglia. Loro, però, devono rendersi conto di essere le vittime e non i sopraffattori, subiscono un'imposizione e penso che Emma debba avere la forza di restare in campo.

Ma il vittimismo lo fa il Pdl e c'è da immaginare cosa avrebbero fatto se Napolitano non avesse firmato.
Fanno meglio a tacere, se solo avessero ammesso di aver sbagliato l'accordo politico si poteva trovare.

Sabato c'è la protesta in piazza
E' molto importante l'atteggiamento che il Pd avrà in piazza. Deve andare armato di pazienza perché c'è molta rabbia e molta delusione per come in passato si è fatta o non si è fatta opposizione. Bisogna essere pronti ad ascoltare questa rabbia, anche se si esprimerà con delle contestazioni. Del resto mi pare che il documento che indice la manifestazione rispecchi questa esigenza di apertura.

Di Pietro ha parlato di impeachment, anche se ieri aveva corretto il tiro.
Speriamo che capisca. Si può non essere d'accordo con quella firma, come non lo sono io, ma ciò non toglie che si debba rispettare il lavoro e '`onestà intellettuale del presidente. E riconoscere che l'avversario è un altro.

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