Int. a R Nencini - Nencini: Silvio a casa e voto anticipato

Dalla Rassegna stampa

Riccardo Nencini, segretario del Psi (la festa del partito è in corso a Bologna) boccia la manovra del governo e chiede a Silvio Berlusconi di passare la mano.

Quale il giudizio sulla manovra?
«È sbagliata. Non tornano i saldi, una volta eliminato il contributo di solidarietà, e non migliora la nostra credibilità sui mercati finanziari. Soprattutto, dimostra che la differenza tra destra e sinistra c'è eccome».

In che senso?

«La sinistra avrebbe fatto questo: contributo di solidarietà sopra i 150 mila euro l'anno; tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni immobiliari; far pagare l'Ici alla Chiesa sulle strutture commerciali».

Sui costi della politica il Psi cosa dice?

«Abbiamo lanciato quattro proposte d'iniziativa popolare su cui stiamo raccogliendo le firme. La prima propone il livellamento delle indennità di consiglieri e assessori regionali al livello più basso, che poi è quello della mia regione, la Toscana. Io, da assessore, prendo 6200 euro mensili, il mio presidente più di 7 mila contro il doppio (15 mila) del presidente della Puglia».

Poi?
«La cancellazione dei troppi enti superflui tra Stato e cittadino: erano tre (governo centrale, province, comuni) alla nascita dell'Italia, oggi sono oltre 14. L'abolizione del Senato, trasformandolo in Senato delle Autonomie con la metà dei senatori. Concedere il finanziamento pubblico solo ai partiti i cui segretari risultano democraticamente eletti. Ad oggi solo Pd, Udc, Psi. Tutti gli altri, dal Pdl alla Lega, i loro segretari li eleggono per acclamazione».

Si discute di cambiare la legge elettorale.
«Bisogna restituire ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Il Porcellum va abrogato e anche per questo obiettivo abbiamo raccolto le firme, ben 90 mila, ma noi credevamo nel referendum Passigli e non nel ritorno del Mattarelluni».

Meglio un governissimo o le elezioni?

«Berlusconi si deve dimettere, poi elezioni anticipate. E la sinistra riformista unita».

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