Int. a R. Biscardini, M. Cappato, M. D'Amico - «Così con Pisapia costruiremo un Comune laico e trasparente»

Dalla Rassegna stampa

A tre giorni dalle elezioni amministrative di Milano, in un momento in cui la laicità è più che mai terreno di confronto e di scontro tra candidati, partiti e coalizioni, Terra incontra Roberto Biscardini, segretario del Psi milanese e candidato per le comunali nella lista del Pd, Marco Lappato, capolista dei radicali e Marilisa D'Amico, Pd. Tre figure chiave della politica milanese, schierate al fianco di Giuliano Pisapia, che si sono distinte per il loro impegno nella difesa della laicità del capoluogo lombardo.

Quale sarà il primo provvedimento che adotterà una volta eletto?
Biscardini
Da consigliere si può proporre, ed io vorrei che venisse approvata una mozione, mi auguro unitaria, per la riaffermazione delle competenze del consiglio comunale, autonomo e indipendente rispetto a quelle del Sindaco e della giunta. Perché? Perché mai come ora stiamo assistendo ad un impoverimento morale della politica e dei suoi organi istituzionali, che coinvolge in primo luogo i poteri della rappresentanza popolare che si esprime attraverso i consigli. Ricostruire una coscienza democratica, che è andata perduta, nella pochezza della politica e della sua attuale classe dirigente, significa affermare i valori della laicità come valori della democrazia.

La laicità è prima di tutto democrazia che si manifesta attraverso le sue istituzioni. Se tutti ne fossero consapevoli e non fossero troppo condizionati o troppo ignoranti, la difesa delle stato laico sarebbe cosa fatta. Lo stato laico non c'è perché le istituzioni non hanno consapevolezza dell'importanza del ruolo che devono svolgere. Quindi, da deboli, sono acquiescenti ad altri poteri o facilmente vulnerabili, corruttibili e condizionabili. Volete un esempio che la dice lunga sulla stupidità istituzionale e morale del sindaco Moratti? Altro che stato laico e separazione tra stato e chiesa. Il primo maggio la Piazza del Duomo è stata negata alle organizzazioni sindacali per metterci un grande schermo che in diretta mandava in onda la cerimonia di beatificazione di Papa Paolo Giovanni II, che la curia per altro non aveva chiesto. Quindi la Moratti si è fatta interprete della Chiesa più della Chiesa stessa. Risultato in piazza del Duomo non c'era assolutamente nessuno davanti a quel maxischermo, mentre Piazza Scala era gremita di lavoratori.
 

Cappato Rendere pubblici tutti gli “affari di Palazzo”: stipendi, conflitti d'interesse, presenze, assenze, voti, documenti, bilanci, nominati, assetti societari delle aziende vincitrici degli appalti. La prima cosa da fare è legalizzare il potere milanese, renderlo pubblico e trasparente, conoscibile e controllabile da parte dei cittadini. Questa è la proposta radicale di 'Anagrafe pubblica degli eletti e degli appalti". Poi voglio aggiungere un progetto di legislatura, che riguarda l'ambiente: come Lista Bonino-Pannella ci impegniamo alla realizzazione integrale delle 5 proposte referendarie di Milanosimuove per l'ambiente e la qualità della vita sottoscritte da 24mila cittadini che andranno in votazione il 12-13 giugno: 1) dimezzare il traffico tassandolo e usando le risorse per il trasporto pubblico e collettivo, le piste ciclabili e le pedonalizzazioni; 2) Expo verde e no alla speculazione edilizia sui terreni; 3) più alberi e verde; 4) efficienza energetica; 5) riapertura dei Navigli. È la campagna della quale sono stato ideatore e per la quale abbiamo raccolto firme. Dobbiamo affermare l'alternativa ecologica e un sistema Moratti fondato su petrolio, cemento e asfalto.

D'Amico Ho condotto molte battaglie in tema di diritti, tra cui quelle legate alla procreazione medicalmente assistita. Il primo provvedimento che adotterò una volta eletta sarà la creazione di un servizio di consulenza e assistenza mediche presso tutti gli ospedali. Voglio così aiutare le purtroppo numerose coppie sterili ed infertili, perché possano trovare un punto di ascolto e ricorrere alla fecondazione assistita, di cui oggi si parla troppo poco, accompagnati da colloqui con medici esperti e dal loro ausilio, senza le difficoltà ed i costi di oggi. Aiutare la genitorialità vuol dire concretezza, non prediche.

Laicità vuol dire innanzi tutto rispetto dei diritti. Quali strumenti farà adottare al Comune per favorire una Milano più laica?
Biscardini
Con Pisapia sono sicuro che si possono fare molti passi avanti, potremo superare molte resistenze. Della destra è inutile parlarne. Abbiamo visto cosa ha fatto e cosa non ha fatto. Milano capitale delle libertà e della laicità, significa una Milano che nella legge o extra legem sta un passo avanti rispetto al resto del paese. Magari anche un passo avanti rispetto ad altre grandi capitali del mondo. Come lo era una volta. Sul terreno dei diritti civili e sociali, questioni inscindibili.

Si tratta di coniugare sempre laicità come libertà per tutti, senza distinzione di razza, di religione e di sesso, dentro regole che tutti sono tenuti a rispettare. Sul terreno dei diritti civili la via è segnata. Si tratta di combattere il proibizionismo e l'oscurantismo che ha ammorbato il paese in questi ultimi decenni. Per garantire a ciascuno di organizzare la propria vita secondo i propri principi. Consentendo a ciascuno il diritto di nascere sano, di avere un figlio anche se il marito è sterile, di nascere anche in assenza di coppia o non è unita in matrimonio. Viceversa devi avere il diritto/dovere di usare il preservativo. Così come devi riconoscere le coppie di fatto. E garantire il diritto di morire serenamente, rifiutando trattamenti sanitari devastanti contro la propria volontà. Anche il Comune può fare molto su questo terreno.
 

Cappato Bisogna fermare il potere clericale, a partire dalla macchina di CL - Comunione e lottizzazione - e Compagnia delle Opere. E poi attivare i diritti: registro del testamento biologico e delle Unioni civili, Narcosalas e riduzione del danno, niente coprifuochi, e niente ronde. Una città aperta, e che sta aperta la notte, è una città più sicura.

D'Amico Quello della laicità è un “metodo”, oltre che un principio, che la politica dovrebbe seguire sempre. Laicità vuol dire parlare dei problemi, approfondirli, verificare in concreto quali sono i pro e i contro delle soluzioni proposte. Laicità vuol dire cercare il modo migliore per tutelare i diritti e rifuggire lo scontro ideologico, vuoto e inutile. Un metodo laico è peraltro l'esigenza che trapela in moltissimi giovani, come ho potuto in questi anni comprendere grazie al mio lavoro di professoressa universitaria. Peraltro Milano è stata per anni una città laica, in cui istituzioni pubbliche e private, che operavano in modo efficiente e onesto, avevano creato una rete di solidarietà verso i più deboli. Ciò ha costituito per lungo tempo un vero punto di orgoglio di molti milanesi. Ma nell'ultimo decennio (e forse ancora prima) si è purtroppo registrata un'inversione di tendenza, che, se verrò eletta, voglio fermare.

Milano sarebbe più laica con l'istituzione di due registri pubblici: uno per le coppie di fatto ed uno per il testamento biologico. Tutti i cittadini che devono avere il diritto di vedere riconosciuta la loro comunità di affetti e di vedere tutelate la loro volontà e la loro dignità in ogni momento della vita, anche di fronte alla morte.

La legalità è lo strumento per creare una società inclusiva dove le regole sono in grado di tutelare tutti. Legalità vuol dire quindi anche integrazione e rispetto del diverso: in che modo pensa di tutelare i diritti delle minoranze etniche e religiose, degli omosessuali e delle coppie di fatto?
Biscardini
Introducendo innovazioni sul piano dei diritti, come già detto. Definita la regola o la legge, la vera integrazione si realizza con il rispetto di quella regola o di quella legge, da parte di tutti, sia da parte dei cittadini come da parte dei governanti.

Oggi abbiamo un Parlamento e amministrazioni pubbliche che violano le regole più di quanto non lo facciano i singoli cittadini. Ciò avviene con la prepotenza dei numeri delle maggioranze o con la forza dei provvedimenti d'urgenza. Pensate come sono state devastanti, non per i clandestini o la criminalità, ma per i comuni cittadini milanesi o per i commercianti, le delibere coprifuoco approvate dal Comune per la chiusura notturna di intere parti di città. O quanto sia anacronistico non concedere luoghi di culto per fedi diverse da quella cattolica. E non mi riferisco solo alle moschee che per altro la comunità islamica non ha mai chiesto. Altro che libertà.
 

Cappato Parlare di legalità a Milano significa innanzitutto parlare del fatto che uno che da 17 anni è Presidente di Regione abusivamente grazie a 1.000 firme false si deve dimettere subito.

Per integrare il diverso bisogna rispettare e far rispettare le regole. A Milano è il potere che non rispetta le regole. è il potere a vivere da "clandestino". Le minoranze si tutelano solo quando si smette di pensare in termini di minoranze, ma si pone al centro l'individuo, la persona, qualunque sia l'etnia o l'orientamento sessuale.

D'Amico Anzitutto l'eliminazione di tutte le normative, penso a regolamenti e graduatorie, che penalizzano in qualsiasi modo i "diversi", che diversi non sono perché i cittadini sono tutti uguali. Dei registri per le manifestazioni di volontà, di famiglia e di cura, ho detto prima; aggiungo che una programmazione equilibrata sul territorio consente ad ogni gruppo religioso di avere e di usare serenamente i propri luoghi di culto. E legalità significa anche impegno contro la criminalità organizzata: quindi istituzione immediata di una commissione comunale antimafia, che collabori con le forze dell'ordine e renda 1' economia più trasparente.
 

Legalità, ancora, significa imparzialità, trasparenza, insomma correttezza, nella gestione di ciò che è pubblico. Mi impegnerò quindi per un Comune e istituzioni pubbliche che premino chi lo merita e dicano no alle clientele e ai favoritismi. Voglio in questo modo recuperare la fiducia dei milanesi nell'azione della pubblica amministrazione e degli organi politici della loro città. C'è un ultimo punto che mi preme: legalità significa anche coerenza tra la vita pubblica e quella privata, obiettivo che intendo seguire in modo assoluto, per non deludere mai i miei elettori e per avvicinarli alla politica e al comune.

Milano è la città più competitiva d'Italia: quali provvedimenti per tutelare le pari opportunità?
Biscardini
Il più grave aspetto della diseguaglianza uomo-donna avviene sul terreno delle retribuzioni. Anche se la legge dovrebbe garantire parità di trattamento, nei fatti a parità di prestazioni, le donne percepiscono retribuzioni di molto inferiori rispetto agli uomini. Una politica attiva del Comune in questo senso è assolutamente possibile.

 
Cappato Ci vuole più libertà,anche economica e di mercato. Non serve "tutelare", basta lasciare ciascuno libero di fare ciò che vuole, aiutando chi ha bisogno. Il Comune, ad esempio, dovrebbe occuparsi di meno di fare l'affarista (aeroporti, ristorazione, energia, abitazioni di lusso, ecc... ) in modo da convertire risorse per un vero welfare, per aiutare più deboli, le persone disabili e anziane, anche in termini di investimenti tecnologici e urbanistici.
 
Anche la legalità è un elemento fondamentale della competitività: per questo porteremo avanti i due obiettivi proposti nel documento "La peste milanese" di Valerio Federico: 1) che vengano nominati nel ruolo di assessori persone non presenti in cda o in ruoli dirigenziali in società per azioni, banche e fondazioni bancarie, e imprese controllate in modo formale o sostanziale da Comunità montane, Comuni, Province o Regioni, ovvero con nomine e incarichi in queste ultime (o qualora presenti che si dimettano); per i Consiglieri, che non vengano nominati nel cda o in ruoli dirigenziali di qualunque impresa partecipata (da Comunità Montane, Comuni, Province o Regioni); 2) che per nomine spettanti al Comune di Milano non vengano indicate persone presenti nei cda o in ruoli dirigenziali di banche, fondazioni bancarie e di imprese partecipate a maggioranza pubblica (pacchetto di controllo), impegnando l'amministrazione comunale a separare nettamente l'economia pubblica da quella privata.

D'Amico Un punto su cui occorre agire subito ed in modo incisivo è quello degli asili nido, che devono essere più numerosi ed economici, per consentire alle mamme di tutte le estrazioni sociali di continuare a lavorare e ad essere appagate sia in famiglia sia nella vita professionale. Solo così le donne potranno davvero progredire nella carriera, come gli uomini, evitando lunghe lontananze dal mondo del lavoro dovute alla maternità e, in seguito, durante il periodo in cui i figli sono più piccoli e bisognosi di cure.

Ma pari opportunità a Milano significa anche più attenzione ai problemi dei disabili, spesso esclusi da luoghi di incontro, dal mondo professionale, dal mondo dell'istruzione, perché la nostra città, pur ricoprendo un ruolo trainante nell'economia italiana, è ancora lontana da una vera rimozione delle barriere architettoniche. Ecco un altro punto su cui dunque mi impegnerò.
 

Cosa chiederebbe ai suoi due competitor e cosa risponderebbe lei alla stessa domanda?
Biscardini Sarebbe disponibile? Sareste disponibili a discutere con me una questione che ritenete in contrasto con quanto avete sostenuto in campagna elettorale? E che potrebbe apparire persino politicamente inopportuna per il vostro elettorato di riferimento? La mia risposta sarebbe naturalmente, si. Laico vuol dire sapersi confrontare senza pregiudizi.
 
Cappato Cosa avete fatto e cosa ha fatto il partito nel quale vi candidate? Sono segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica: le battaglie fatte con Luca e con Piero Welby hanno cambiato il Paese. La lista Bonino-Pannella è espressione del più antico partito italiano, l'unico mai sfiorato da scandali di corruzione, l'unico del quale si possano ricordare conquiste di civiltà oggi riconosciute da (quasi) tutti.

D'Amico Sei convinto che le idee e la coerenza stiano su un gradino più alto di quello del potere e delle tattiche politiche? Io sì.

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