Int. a Marco Staderini - Staderini: "La forza del marchio radicale"

Un «dato è già emerso» per Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, a fianco di Emma Bonino in questa battaglia elettorale pe rla presidenza della Regione. Ed è «che quanto sostenevano oltre Tevere, cioè che temi come l’aborto e il divorzio potessero pesare negativamente sulla decisione degli elettori, soprattutto a Roma, non è accaduto. Anzi: sono convinto che le nostre lotte per i diritti sociali dei cittadini siano state determinanti a suo tempo, come oggi lo sono state quelle sulla trasparenza e sul rispetto delle leggi. Nona caso ci siamo battuti affinché la campagna elettorale fosse la più trasparente possibile, per tutti.
Se i dati reggono, Roma premia la lista Bonino-Pannella e la coalizione.
«Sicuramente. Ovviamente parliamo di un dato parziale. Ma la risposta degli elettori è stata comunque la riprova che la nostra direzione era quella giusta: solo tre mesi fa la corsa alla Regione sembrava persa in partenza. E sembrava impossibile arrivare a un testa a testa con Renata Polverini, candidata sorretta
dalla forza mediatica di Silvio Berlusconi».
Una scommessa vinta al di là dei risultati, dunque?
«Certo, per il centrosinistra, come per noi Radicali. E grazie a una coalizione forte».
Ma si corre per vincere, o no?
«Eccome! Però se non dovesse accadere abbiamo comunque dimostrato che l’alternativa a Berlusconi sono le opposizioni con chiaro connotato politico. Come Emma Bonino nel Lazio, Nichi Vendola in Puglia e Mercedes Bresso in Piemonte.
«La forza delle coalizioni?»
«Certo, però oltre a stringere le coalizioni bisogna anche crederci. Come ha dimostrato nei nostri confronti Pierluigi Bersani. L’appoggio del segretario nazionale del Pd, la sua determinazione nel portare avanti il nome Bonino sono stati importanti. Da parte nostra abbiamo però dato forza a questo
progetto con un "marchio" solido come quello dei Radicali».
E ora?
«La priorità dei prossimi mesi è conquistare spazi di agibilità democratica per tutti i cittadini. E nel Lazio si tratterà di controllare tutto e ridare la parola ai cittadini».
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