Int. a Marco Pannella: «Silvio Putin e Massimo Medvedev»

Dalla Rassegna stampa

Partiamo dal Lazio: l`ultimo sondaggio di Crespi Ricerche dà la Polverini in rimonta dal 37 al 38%, mentre la Bonino scende dal 40,5 al 39,5% in poco più di 15 giorni. Dati sui quali, Marco Pannella
ha un`interpretazione personale ma circostanziata.


Non sarà che i toni da gentleman agreement di questa campagna elettorale, con la Bonino che loda la Polverini e viceversa, stiano penalizzando la candidata dei centrosinistra?

«Non sarà, piuttosto che la candidata Radicale - sostenuta da poco - dal "centrosinistra" continua ad esser più forte dello schieramento di referenza mentre la Polverini è ad almeno 1o punti in meno
del suo "schieramento"? Questo malgrado da un punto di vista elettorale lei sia stata letteralmente inventata dalla componente di "sinistra" del regime Raiset, Ballarò e dintorni? Oltre a venir presentata come la candidata unica - lei!- di Berlusconi, Fini, Casini e anche della potente componente radicale dei Popolo della libertà? La verità è che il regime deve combattere l`alternativa radicale, come nei referendum, deve tentare di inventarsi e smerciare qualcuno di più
radicale dei Radicali... ».

Magari gli elettori si sono abituati troppo alle polemiche dei salotti televisivi e questo
tipo di campagna elettorale li sta disorientando...

«Diciamola tutta: questa storia dei "salotti televisivi" e di "campagna elettorale" è balla e bolla che non si regge più. Quello che viene mobilitato non sono più, semmai ci sono stati, i "salotti televisivi" ma sono ormai dei veri e propri Colossei agogò: sei milioni della partita iva dell`imprenditore
Santoro, cinque milioni della partita iva, o giù di fi, di Floris e dei telegiornali per un totale di venti, venticinque milioni di convocati. Tutti in attesa che l`imperatore Silvio manifesti il suo "pollice
verso" contro la Emma. In queste "elezioni" putiniane, cioè in questo scontro fra russi e noi ceceni, giochiamo, ma davvero l`appena possibile, contro il massimamente probabile. Con una differenza:
che il popolo "russo-italiano" è contro Mosca e noi non ci rassegniamo a che l`antidemocrazia chiamata Repubblica italiana continui ad essere impunemente detestata dal popolo. E se dico "putinina" intendo Silvio Putin e Massimo Medvedev».

Emma Bonino ha usato termini come «illegalità» parlando delle regionali...
«Errore! Avantieri Emma Bonino si è pubblicamente rivolta con la franchezza, l`amicizia, il rispetto reciproci che ci onoriamo di avere con il Presidente della Repubblica, sottolineando, ripetendo
come e sempre più dalle scorse elezioni europee, illegale, antidemocratica, la realtà di regime in Italia, non solamente nel Lazio».


Non pensa che la scelta di correre nel e con il centro-sinistra nel Lazio, ma di andare da soli altrove, possa in qualche modo danneggiare il Pd da un lato, erodendone il consenso dove correte con un vostro candidato, e voi, in termini di voti di lista, dove l`intesa con tutta la
coalizione potrebbe invece ridimensionarvi?

«Riuscendo ad emergere dalla clandestinità cui siamo manifestamente condannati, come e non meno che nelle realtà partitocratico-totalitarie dello scorso secolo, 750mila italiane e italiani
del centrodestra e del centrosinistra ci hanno allora votato sentendosi da noi intimamente rappresentati. Ed è da allora, giugno 2009, che noi abbiamo deciso e pubblicamente, reiteratamente, senza sosta, annunciato che ci saremmo candidati in quanto tali Liste Emma Bonino Marco
Pannella a queste elezioni regionali. E` quanto stiamo tentando di fare, da forza partigiana, nonviolenta. Per questo siamo candidati con nostri Governatori Presidenti in Lombardia, in Emilia Romagna, in Toscana, nelle Marche, in Umbria, in Basilicata, in Liguria e in coalizioni, a partire da quella nostra decisione in Piemonte, in Veneto, nel Lazio, in Campania, speriamo ancora in Puglia, in Calabria... Vorrei notare che in Campania abbiamo scelto di appoggiare De Luca quando non era ancora candidato democratico e contro di lui sembrava esserci il veto dell`Idv. Assieme all`Idv appoggiamo in Calabria la candidatura della società civile di Pippo Callipo».


Quindi si è trattato di scelte meditate?

«C`è da aggiungere subito un... piccolo problemino. Sembra assolutamente e tecnicamente impossibile presentarsi liberamente e legalmente a "queste elezioni Ragionali". Non evoco nemmeno
la mostruosa casistica di illegalità quotidiane, pubbliche, con "leggi elettorali" tuttora in corso di emanazione, mentre da tempo i termini perentori per la raccolta delle firme sulle liste sono resi impossibili, ripeto materialmente impossibili, per materiale inesistente di moduli di raccolta,
di prestazioni di autentica di dette firme da parte degli oltre centonovantamila pubblici
funzionari per legge a ciò delegati (oltre a molte altre decine di migliaia "delegabili" a questa
funzione. La smetto qui. L`elenco sarebbe ancora lungo e sono personalmente sicuro che a cominciare dal Presidente della Repubblica non se ne sa, finora, nulla! Come accadde
- e non lo sapeva il Presidente - che adue settimane dalle elezioni europee solo il 3 per cento dei suoi cittadini conosceva quali fossero le liste che erano candidate. Allora il Presidente esercitò la sua straordinaria funzione di "moral suasion" ed il risultato fu che in Italia il Pd, il Pdl e soci ottennero che dopo vent`anni noi uscissimo dal Parlamento europeo ma l`Italia invece della quart`ultima,
come previsto, fu il primo dei 27 statidell`Unione europea per numero di votanti».

La commissione di Vigilanza sulla Rai ha approvato con i voti dei Pdl e del Radicale Beltrandi un regolamento che blocca i programmi di approfondimento politico sulle reti pubbliche un mese prima delle Regionali e fino alla chiusura delle urne. Considerate le vostre battaglie sulla libertà di informazione, qualcosa non torna: com`è andata veramente?

«Mentre rispondo attendo una riunione degli organi dirigenti della galassia radicale a cominciare a Emma Bonino, che alle 21 (di ieri, ndr) discuterà sul da farsi. Per quanto mi riguarda so solo che non ci rassegneremo a subire, e nemmeno ad accettare la patente di indegnità civile e umana del nostro Stato da sessant`anni oppresso, sfibrato ma non ancora domo. Con serenità e severità nonviolenta noi onoreremo la vita, se necessario come ho già dichiarato "sino all`ultimo
respiro". Con la nonviolenza infatti è in gioco, contro la morte e lo sterminio dei popoli, non rischiando le proprie morti ma rischiando le proprie vite. Presidente Giorgio Napolitano non la invidiamo, certo! Le diamo fiducia consapevoli che anche lei non può che sentirsi personalmente,
drammaticamente in causa. Per il resto le nostre storie sono state profondamente diverse e non di rado vicine. Fin dove il probabile non ce lo indica. Nel possibile e la speranza per tutto il
nostro popolo. E non solo».

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