Int. a Marco Pannella - "Onore ai 'partigiani' radicali"

Dalla Rassegna stampa

Sarà un'inconsueta forma di allergia di fine stagione? «Sembra proprio che il problema della legalità crei un po' di mal di pancia a coloro che dovrebbero difenderla e affermarla», taglia corto Marco Pannella.
La bomba delle liste, esplosa in mano al Pdl romano, s'è fatta sentire pure dalle parti di Milano, dove pure la lista Formigoni, esclusa dalla Corte d'Appello, è stata rispedita al mittente. Terremoto pre-elettorale, insomma, su scala nazionale. E per i Radicali la dimostrazione matematica del teorema da tempo sostenuto: «Abbiamo documentato che, in quasi tutte le passate elezioni, i partiti presentavano liste sottoscritte illegalmente».

Il tutto mentre, sul tema della legalità, i Radicali stavano portando avanti la battaglia «per la legalità», con il ricorso allo sciopero della fame e della sete da parte di Emma Bonino. Verrebbe quasi da dire, chi di firma ferisce...
«Sul piano della violazione sistematica delle regole e dell'impunità, destra e sinistra di regime sono assolutamente identiche. Ma questa volta, rispetto al passato, si è verificato un fatto molto più grave. E cioè il concorso generale di una serie di reati omissivi da parte delle pubbliche autorità preposte alla fase preelettorale governo, ministeri, regioni e comuni che non hanno fatto quanto avrebbero dovuto per garantire il diritto dei cittadini ad essere informati sulla possibilità di poter depositare le firme e per consentire loro di esercitare questo diritto. Se aggiungiamo il fatto che alcune regioni hanno cambiato legge elettorale sette o otto giorni prima della scadenza del 28 febbraio, in alcuni comuni non c'è stata neppure la possibilità di distribuire i moduli per raccogliere le sottoscrizioni. Una serie di comportamenti omissivi, quindi, che insieme hanno dato vita ad un unico comportamento commissivo che ha prodotto, come detto, l`effetto di non consentire di informare i cittadini sui loro diritti-doveri. Poi c`è un secondo aspetto».

E quale sarebbe?
«La partitocrazia non si è neppure preoccupata che i loro esponenti, preposti a violare la legge, fossero adeguatamente formati. Mentre l`esercito dei "partigiani" radicali, si è dimostrato in grado di fare il lavoro che avrebbero dovuto fare le istituzioni. A Milano, ad esempio, abbiamo analizzato le firme della lista Formigoni. E ci siamo accorti che, quelle valide, non erano sufficienti. Il ricorso e il successivo esito hanno dimostrato che avevamo ragione».

Da Milano a Roma, però, nel Lazio è saltata la lista di tutto il Pdl...
«Per quanto riguarda il Pdl e Renata Polverini, c`è da chiedersi come sia nata la sua candidatura. Precisamente quando Ballarò sostituisce la presenza di Cgil e Uil con quella dell`attuale candidata governatore dei Lazio. Ma una cosa è certa, il più anonimo dei nostri tavolinari, sono molto più competenti di quanti, all`interno dei Popolo delle libertà, hanno una predisposizione a svolgere - e bene - questo lavoro».

Però, intanto, a quanto pare il Pdl ha denunciato i Radicali per violenza privata.
Che idea si è fatto?
«Aspettiamo di ricevere il testo, quindi li controdenunceremo per calunnia e diffamazione. Del resto non c`è più alcun dubbio sul tentativo di compiere gli atti omissivi che hanno negato ai cittadini la possibilità di conoscere i propri diritti-doveri . E stiamo parlandodi 47 milioni di elettori tenuti all`oscuro e di oltre 200mila autenticatori che non hanno avuto la possibilità di assolvere alle proprie funzioni».
 

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