Int. a M. Taradash - "Noi Radicali non eravamo distruttivi"

Marco Taradash, lei è del Pdl, (adesso consigliere regionale in Toscana), ma ha nel suo Dna l'esperienza e le idee liberali dei Radicali. Ma soprattutto la loro capacità di portare avanti battaglie che sembravano impossibili. C'è qualcosa in comune con i grillini?
«Sono due storie completamente diverse. I Radicali hanno raccolto un'onda di protesta, ma sono stati la polpa che ha dato forza a un corpo che si iscrive nella storia italiana, ossia la tradizione liberale. I Radicali sono stati i liberali del fare».
E i grillini?
«I grillini partono dalle sirene del qualunquismo di sinistra. Mettono i desideri al posto della realtà. Il loro è un programma che nasce da una somma di desideri. Ma poi le cose vanno fatte e ci vuole una formazione politica».
Quindi secondo lei nel prossimo Parlamento saranno dolori...
«Un movimento come quello di Grillo non offre nessuna risposta e dubito che gli eletti di Grillo siano capaci di elaborare una politica che si confronti con la realtà. A differenza delle proposte dei Radicali che diventavano centrali nel dibattito politico».
Grillo ha detto che diventerà di moda la parola onestà.
«Sicuramente porta una ventata di gioventù e di onestà in Parlamento, ma non basta. Con queste due caratteristiche si possono anche combinare i disastri più grandi. Sono tutte persone senza nessuna esperienza nelle istituzioni. Le ricette economiche sono note, il problema è trovare la soluzione politico istituzionale».
Quindi prevede l'ingovernabilità?
«Gli italiani preferiscono nessun governo piuttosto che uno dei governi possibili. Un'Italia che non viene governata al posto di un'Italia ingovernabile. Magari il centro sinistra le vincerà queste elezioni ma con la maschera di ossigeno. E poi la proposta politica del Pd è disarmante. Chi ha visto master chef sa che tutti hanno le ricette ma è il cuoco che fa la differenza. E certamente a sinistra il cuoco non c'è stato».
Si aspettava questo risultato?
«C'è stata una campagna elettorale tradizionale con promesse e ricette senza però approfondirne la realizzazione. Non si è capita la drammaticità della situazione».
E a destra?
«Berlusconi ha fatto il miracolo, ma il centro destra non può fare il miracolo».
E adesso cosa accadrà con un Parlamento pieno di grillini?
«Ha fatto bene Grillo a chiamare il suo tour Tsunami. Come lo Tsunami arriveranno sulla "spiaggia" di Montecitorio cose che non conosciamo spinte da un'onda d'urto molto distruttiva che avrebbe bisogno di una diga di politica efficace».
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