Int. a M. Perduca - I Radicali: Roma congeli le relazioni con Damasco

Dalla Rassegna stampa

Senatore Perduca, il Parlamento a marzo ha ratificato il trattato di collaborazione culturale siglato nel 2008 con il governo di Assad. Lei non solo non lo ha votato ma ha chiesto anche il congelamento dei rapporti bilaterali tra i due Paesi. Perché?
Ritengo che con i regimi non bisogna avere nulla a che fare e che l'isolamento diplomatico, purtroppo, passa anche attraverso un settore che apparentemente non c'entra nulla come la cultura e l'archeologia.

Ma all'epoca dell'accordo il presidente siriano era molto stimato dall'Occidente. Frattini e Napolitano si recarono in Siria per una visita ufficiale di 4 giorni nel marzo del 2010.
Mi limito a dire che si sapeva già chi fosse Bashar al Assad.

Dati Istat del 2010 dimostrano che il valore dell'interscambio Italia-Siria è stato di circa 1,7 miliardi di euro, registrando un aumento dell'88 per cento rispetto al 2009. L'isolamento passa anche per la via commerciale?
Sì, ma è molto difficile da controllare. Come già avvenuto per l'Iran gli affari si fanno comunque tramite le società controllate. Quindi il modo più efficace e diretto di colpire una dittatura resta l'isolamento sul piano politico e diplomatico nelle sedi internazionali.

Come colpire il regime senza penalizzare la popolazione?
Occorre, prioritariamente, condurre un'inchiesta indipendente su cosa è accaduto nel Paese. Non bisogna dimenticare infatti che non si possono escludere le interferenze esterne. Mi riferisco in questo caso all'Arabia Saudita, che supporta i ribelli, e all'Iran che aiuta l'alleato Bashar Assad. Se il governo si dovesse rifiutare si potrebbe poi passare a diversi tipi di sanzioni.

Quali?
Con quelle economiche si proibiscono i rapporti commerciali in alcuni settori, mentre se si dichiara l'illegittimità di questo governo si può arrivare addirittura alla negazione della membership negli organismi internazionali.

Durante la repressione delle manifestazioni a Teheran dopo la rielezione di Ahmadinejad la comunità internazionale arrivò ad approvare sanzioni più pesanti. Eppure il presidente è ancora lì...
Questo non significa che quello che vale per l'uno valga anche per l'altro. La Siria è un Paese molto più piccolo e meno influente, quindi sarà più facile per l'Onu una dimostrazione muscolare.

Lei ha affermato: «Assad è assai peggio di Gheddafi». Perché?
È brutto fare paragoni, ma nel caso siriano le repressioni sono più massicce e perpetuate in almeno sette diverse città.

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