Int. a M. Di Lello - «La priorità e il lavoro»

«Dobbiamo restituire fiducia ai nostri elettori. Riprendere a scaldare i cuori». Marco Di Lello, esponente della direzione nazionale dei Socialisti, è a Ferrara, in occasione della festa nazionale de l'Avanti, che quest'anno si svolge a Ferrara-Ravalle presso la Casa del popolo fino al 19 settembre. Ieri ha aperto i lavori il dibattito “Senza macchia”, con Nicola Latorre, Leoluca Orlando, Bobo Craxi e Roberto Biscardini, moderato dal direttore di Terra Luca Bonaccorsi. Ma è il titolo dell'intera manifestazione dei Socialisti, "La sinistra del fare", il più evocativo di valori e strategie per il futuro.
Mentre la sinistra prova a "fare", il centrodestra prova a ricompattarsi...
La crisi politica della maggioranza è ormai certificata. Il centrodestra vincente alle urne nel 2008, al di là del mercato delle vacche, si è sfaldato e non sarà la campagna acquisti a risolvere il problema.
L'opposizione, intanto, che fa?
Noi del centrosinistra non possiamo certo cullarci sulle incapacità altrui. Basta con divisioni e discussioni su formule e contenitori: bisogna restituire fiducia ad un elettorato, il nostro, che è deluso.
Come?
Serve un'idea alternativa dell'Italia rispetto a quella di Berlusconi. Bisogna dare spazio al talento ma anche fare attenzione ai bisogni. I1 primo punto di programma è il lavoro: tema espunto dall'agenda del governo, pur essendo il principale problema del Paese.
Il capo dello Stato ieri ha chiesto di "bloccare penose dispute contabili e recriminazioni sul dare e l'avere tra Nord e Sud". Cosa ne pensa?
Meno male che c'è Napolitano. La verità è che il Mezzogiorno è stato abbandonato. Certo, la lotta agli sprechi è sacrosanta. Ma ci sono sia al Nord che al Sud.
Altre priorità?
Puntare su sapere e istruzione. Se non si investe sui giovani non si ha futuro. E poi occorre investire su uno sviluppo che sia sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale.
Con quale coalizione?
Io credo che Socialisti, Verdi, Radicali e Vendola hanno il dovere di stare insieme. Poi ci vuole un'alleanza tattica con l'Udc.
E l'Idv?
Il partito di Di Pietro deve scegliere se contribuire concretamente al cambiamento o no. Occorre che l'Italia dei Valori cominci a moderare un po' i toni della polemica politica. Comunque, un no netto alle alchimie politiche e alle alleanze raccogliticce. Così non si riuscirebbe a scaldare il cuore di nessuno.
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