Int. a M. Cappato - "Edoardo, ma che errore sei tornato con quelli che odiano i referendum"

Dalla Rassegna stampa

Marco Cappato, esponente radicale tra i promotori dei referendum ambientalisti, giudica un tradimento la scelta dell'ex assessore Edoardo Croci?
«Non userei la parola tradimento. Si tratta semplicemente di un errore».
Perché?
«Croci ha scelto di affidarsi a quello stesso sindaco che lo aveva allontanato e che sta a capo di una maggioranza ostile al progetto referendario. Forse è convinto che adesso le cose andranno meglio. Mi piacerebbe che fosse così. Ma mi domando: è cambiato qualcosa?».
Celo dica lei.
«Secondo me, capita semplicemente che quelli che allora erano nemici di Croci oggi sono ancora più forti di quando lui è stato mandato via. Mi riferisco alla Lega e a Riccardo De Corato. Ai partiti, alle corporazioni e alle lobby per le quali l'Expo è solo un grande affare per portare più soldi nella rete della Compagnia delle Opere o nella Lega delle Cooperative».
E non è un tradimento, questo, visto che Croci ha raccolto le firme per il referendum?
«I referendum non appartengono ai partiti e sono per definizione trasversali. Anche io ho fatto una scelta elettorale con la lista Bonino-Pannella. Affidare gli obiettivi dei referendum a Giuliano Pisapia che da subito non solo ha firmato i quesiti, ma ha annunciato una campagna per dire sì a tutti e cinque i referendum, con l'accordo di tutte le forze politiche che sostengono la sua candidatura. L'allontanamento di Croci, invece, è stata la sconfitta dei programmi ambientalisti della Moratti per mano della sua coalizione».
La decisione di Croci non affossa i referendum?
«Ora sono più vivi che mai e vanno vinti. In più per me occorre che Pisapia vinca le elezioni. Se vince Pisapia realizzerà gli obiettivi dei cinque referendum. A quel punto mi auguro che il nuovo sindaco riesca a convincere De Corato e Salvini a fare una opposizione costruttiva».
Si aspetta ora che Croci chieda alla Moratti di ottenere l'accorpamento dei referendum con il voto?
«Le richieste che come referendari abbiamo fatto alla Moratti restano immutate. Una grande campagna di informazione e una data in grado di favorire la partecipazione popolare. La via maestra è quella dell'accorpamento alle elezioni amministrative. La Moratti ha detto di essere d'accordo, ma finora la sua maggioranza non ha fatto nulla per ottenere questo risultato».

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