Int. a M. Beltrandi - «Troppe oligarchie e tanti piccoli ras...»

Pannella ha ragione. Non c'è dubbio che Santoro sia stato il più bravo di tutti a confezionare trasmissioni e tesi precostituite verso una linea che era anche oltre la sinistra, più radicale ancora, verso Grillo, come s'è visto ultimamente. Un fuoriclasse dell'informazione schierata, altroché martire... Poteva capitare, però, che in qualche puntata di Annozero desse anche qualche notizia utile che altre trasmissioni non davano o che invitasse anche ospiti diversi dai soliti. Qualche volta lo ha fatto. Altrove neanche questo. Il problema non è solo Santoro...
Ballarò in maniera molto più subdola è una trasmissione altrettanto schierata. Lì lei vede sempre la solita "compagnia di giro" di ospiti con cui il conduttore confeziona puntate e tesi. Mentre da Santoro era chiaro il gioco e lo spettatore era "vaccinato", da Floris, che pure si professa imparziale, si sentono sempre gli stessi discorsi, mai una domanda "scomoda"...
Chiudere il microfono a Oscar Giannino per evitare che dicesse delle verità fastidiose sui referendum è stato un punto di non ritorno per la Rai. Che ne dice?
Scusi, lei è in Vigilanza, si sarà fatta un'idea di come poter salvaguardare il pluralismo del servizio pubblico?
Certo. Il pluralismo non si può tutelare con una serie di "faziosità aggiuntive", ossia con spazi che assecondino altre linee politiche. Tecnicamente più voci ci sono, meglio è, ma si avrebbe una continuazione della polemica politica in sede impropria. Quindi si può e si deve agire sull'avvicendamento degli ospiti nelle varie trasmissioni, che siano rappresentativi di un ventaglio ampio di posizioni. Si può agire, naturalmente sulle professionalità, sui conduttori. In altri paesi sarebbe impensabile che fino a pochi giorni dal voto un conduttore abbia il potere di decidere chi gli italiani debbano conoscere in trasmissione per farsi un'idea dei temi su cui esprimersi. Quindi un avvicendamento degli opinionisti sarebbe auspicabile, senza per questo che un conduttore sia etichettato in schemi di parte.
Perché non è stato possibile seguire questa strada?
Per via delle piccole oligarchie che ci sono nei partiti e che sono ben radicate in Rai. E queste sono il frutto della mancanza di una leadership vera sia nella politica sia nell'azienda, aldilà dei ruoli formali. Il che ha dato modo ai singoli politici e ai singoli conduttori di crearsi una rete interna di autonomia per così dire.
Assolutamente no. Quel che rimproveravo a Masi erano i suoi interventi censori del tutto estemporanei che non seguivano la via di regole precise. Io l'ho spesso sollecitato a farlo. Del resto, da due anni l'Authority gli aveva chiesto di stilare delle linee guida sulla correttezza e l'equilibrio per i tg e i talk-show politici. Non li ha mai dati e questo è stato un errore.. La Rai ha bisogno di essere ricondotta al rispetto di leggi e regolamenti, necessari quando si tratta poi di valutare se vengono rispettati o meno.
Che si aspetta da Lorenza Lei?. Ieri sono stati approvati i palinsesti autunnali...
Purtroppo.
Come purtroppo?
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