Int. a M. Beltrandi - L'Agcom fornisca spiegazioni

Dalla Rassegna stampa

Il Governo non è l'unico responsabile della mancata gara sulle frequenze tv. La principale responsabilità di questo scandalo riguarda l'Autorità di Garanzia delle Comunicazioni (Agcom). Lo ha detto alla "Voce Repubblicana" il deputato radicale eletto nelle liste del Pd Marco Beltrandi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Onorevole Beltrandi, cosa pensa del “beauty contest” sulle frequenze tv?
“Non posso che esprimere il mio dissenso su questa vicenda. Lo avevo fatto già alcuni mesi fa. Tuttavia, il governo non è l'unico responsabile di questa situazione. Il primo responsabile di tutto questo è l'Agcom, l'Autorità garante delle comunicazioni. Fu proprio l'Agcom, su forte pressione dell'attuale maggioranza, a non mettere all'asta queste frequenze".

Di che frequenze si tratta, in particolare?
"Sono la parte cospicua e pregiata delle frequenze che il passaggio al digitale ha consentito di liberare. Come sapranno coloro che conoscono il digitale, questo segnale consente di avere una trasmissione televisiva migliore attraverso un minor spazio di utilizzo della banda tv. Laddove si poteva irradiare, ai tempi dell'analogico, un solo segnale, oggi se ne possono irradiare quattro o cinque. Così come è avvenuto negli altri paesi europei, queste frequenze avrebbero potuto essere messe all'asta".

Invece cosa è successo?
"Un primo lotto non è stato messo all'asta dall'Agcom. Questa è stata una decisione sconcertante perché non mettere all'asta queste frequenze significa regalarle alla Rai e Mediaset. Si tratta di una decisione incomprensibile, visto che queste frequenze potevano essere utilizzate per consentire a nuovi attori di entrare nel sistema televisivo. L'operazione avrebbe potuto fruttare allo Stato tra 2,5 e i 4 miliardi di euro".

È sbagliato pensare che questa scelta è stata voluta solo dal cosiddetto "partito Mediaset"? In fondo anche la Rai ci guadagna molto.
"Quella sulle pressioni del partito Mediaset è una valutazione giusta. Ma di questo 'beauty contest' beneficerà molto anche la Rai. La vicenda ha suscitato tali proteste che, per un altro lotto, è stata annunciata una gara che vede interessate le società di telecomunicazioni che potrebbero costruire la rete 4G. Per iniziativa del gruppo del Pd al Senato, in particolare di, Luigi Zanda, è stato presentato un emendamento per mettere in gara le frequenze oggetto del 'beauty contest'.
 

Quali sono i nuovi gruppi che avrebbero potuto partecipare?
"La7 ha delle grosse difficoltà di trasmissione. Avrebbe tratto benefici. Non credo che la Rai avrebbe potuto far fronte ad una gara del genere, visti i problemi economici che ha".

Repubblica tv e il gruppo l'Espresso volevano entrare nella gara?
"Si è molto parlato di questa ipotesi. Avrebbero potuto farlo".

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