Int. a L. Telese - "Si, questa è censura per nascondere le inchieste"

Gad Lerner stasera sarà invideo. E su La7. Ma non c'è un ripensamento dell'emittente controllata da Telecom Italia Media, quindi da Telecom, che lunedì ha bloccato la puntata dell'"Infedele", dedicata allinchiesta sul riciclaggio di denaro sporco. Indagine che coinvolge anche Fastweb e la controllata che si occupa dei servizi all'estero di Telecom, cioè Sparkle. Lerner sarà ospite di "Tetris", il programma condotto da Luca Telese (un passato al Giornale, ora al Fatto quotidiano) sulla stessa rete, La 7, alle 21,10 con Enrico Mentana, Maurizio Belpietro eAlessandro Sallusti. E la puntata sarà dedicata alla censura.
Telese, come riuscirà nell'impresa?
«Applicheremo alla lettera la par condicio. Facciamo una puntata sulla censura solo con giornalisti, niente politici: parleremo della censura che
in Rai, con i talk-show che non vanno in onda».
Intanto hanno cancellato l'Infedele"...
«Lerner è uno rigoroso, mi dispiace. Ma credo che la puntata la farà una volta che sarà superata l'udienza del gip che deve decidere sul commissariamento (di Sparkle e Fastweb, ndr). La motivazione è questa».
Il Secolo XIX ha scritto che la lo stop e arrivato da alcuni soci eccellenti di Telecom, Geronzi e Tronchetti Provera...
«Qualcuno avrà fatto pressioni, come avete ricostruito voi».
Una forma di censura lo stop all'Infedele"...
«Registro che non si può parlare di politica e di inchieste perché c'è la par condicio o l'udienza del gip: alla fine diventa difficile parlare di qualsiasi cosa. C`è un sistema che sta collassando.
La censura impedisce di parlare della nuova Tangentopoli. Un risultato l'ha ottenuto: di queste
inchieste non si farà cenno per un mese».
C'è una finalità in questo?
«C'è stato un incrociarsi di fattori: la richiesta di cambiamento è partita dal radicale eletto con il Pd Beltrandi. Il centrodestra ci si è buttato a pesce sulla proposta, il direttore generale Masi, uomo di Berlusconi, approfitta del Regolamento della Vigilanza per imporre il blackout ai talkshow....».
Poi è toccato alle private...
«L'Autorità per la comunicazione, controllata da Berlusconi, ha approfittato del Regolamento Rai per imporre il bavaglio alle private».
Risultato?
«Io la chiamo "telebavaglio". E già un orrore che la par condicio sia applicata alla Rai. Ma siccome il Regolamento è pensato per la Rai se lo si applica alle emittenti private è una follia. È un problema grosso di libertà: siamo vincolati senza neppure ricevere il canone».
L'opposizione si é indignata...
«Poco. Doveva correre in piazza un minuto dopo lo stop ai talkshow e che questo è un attentato alla democrazia. Ma cosa deve succedere di più in questo Paese, dove per un mese non si parlerà più di politica?»
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