int. a L. Cesa - «Altro che finiani Berlusconi si guardi da Bossi e Tremonti»

«Tremonti... Tremonti e Bossi: da loro si deve guardare Silvio Berlusconi. Non da Fini». Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, è convinto che tutti i mali del Pdl e, di conseguenza del governo, non vengano dai «ribelli» del Fli, ma dalla Lega e dall'asse che è sempre esistito, ma che ora si è consolidato, con il ministro dell'Economia.
Ma non potreste essere proprio voi a salvare la maggioranza da una crisi che più di un osservatore ritiene inevitabile? «Berlusconi dice giustamente che bisogna avere un atteggiamento etico nei confronti degli elettori. E su questo ha ragione: ha vinto le elezioni. Ma allora governi. Noi resteremo all'opposizione anche se sarà sempre un'opposizione "repubblicana", pronta a votare con il governo di fronte a provvedimenti giusti e a fare una durissima opposizione su tutto ciò che non riteniamo giusto».
Il premier chiederà la fiducia su cinque punti del programma di governo per mettere alla prova i finiani. Voi cosa farete? «Non voteremo la fiducia, ma poi tutto continuerà come prima. Le faccio un esempio: se la maggioranza aprisse sul quoziente familiare, da sempre ostacolato da Tremonti, noi voteremmo certamente a favore».
E sul processo breve? «Al Senato votammo contro, poi aprimmo sul legittimo impedimento per il premier. Ora, prima di decidere, si dovrà vedere la sostanza del testo che verrà elaborato dalla Camera. Registro comunque che il problema è tutto politico: il Pdl sta implodendo insieme al resto della maggioranza. Del resto non si poteva pensare di costruire un nuovo partito su un predellino».
Si parla sempre più di un corteggiamento di Berlusconi nei confronti dell'Udc. «Non mi risultano contatti significativi. Certo, è verosimile che Berlusconi cerchi una sponda perché si trova in difficoltà».
A chi gli faceva notare che Bossi aveva posto un veto sul vostro ritorno nella maggioranza, il premier ha detto che «l'Italia ha bisogno di essere governata». «È ciò che auspichiamo anche noi. Ma il premier deve chiedersi da chi dipendono le sue difficoltà. Il vero problema per lui non è Gianfranco Fini, ma la Lega. Anzi, l'asse tra Bossi e Tremonti, che è sempre più forte. Il ministro dell'Economia sta giocando un ruolo importantissimo: è da lui oltre che dal Carroccio che deve guardarsi piuttosto che dal nuovo gruppo dei finiani. Noi l'abbiamo sempre detto, anche in tempi non sospetti». C'è una parte del Pd che ha ipotizzato un governo di larghe intese guidato proprio da Tremonti, come alternativa a Berlusconi. «Non credo proprio che il presidente del Consiglio possa cedere così facilmente a Tremonti. Il governo di "responsabilità nazionale" proposto da noi è tutta un'altra cosa. Dovrebbe passare per una presa d'atto di Berlusconi. Dovrebbe ammettere che la situazione è difficile e che con questa maggioranza non si va da nessuna parte. Poi fare un appello a tutti i partiti per un governo che guardi al bene del Paese».
Pensa che il Pd accetterebbe? «Ci dovrebbe essere un supplemento di responsabilità da parte di tutti: non si può costruire una maggioranza escludendo chi ha vinto le elezioni».
Berlusconi potrebbe anche puntare ad un altro scenario: il vostro ingresso nell'attuale governo per allargare la maggioranza e blindarla di fronte ai rischi legati alla presenza del finiani. «Ma noi non ci staremo mai. Non abbiamo l'intenzione di fare da stampella a Berlusconi come a nessun altro. Puntiamo solo ad un fatto: che la politica torni ad occuparsi dei problemi veri dei cittadini, del bene comune, di quello delle famiglie italiane».
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