Int. a G. Quagliariello - Quagliariello: con le richieste dei finiani aumenterebbero il deficit e l’instabilità

Dalla Rassegna stampa

Senatore Gaetano Quagliariello (Pdl), il sito di Generazione Italia scrive a Berlusconi: Lo Stato non è lei, e dopo di lei non c è il diluvio. Come replica?
 Mi sembra solo una burla fuori tempo. Si tratta di un intervento di Bossi del 1994, che ha avuto modo di ripensarci e di tornare nell’ambito del centrodestra. E lo ha fatto anche perché il bipolarismo ormai è entrato nel sentire comune degli italiani, rendendo illusorio uno spazio per una terza forza. Seconda questione: solo ora i componenti di Fli si sono accorti che Berlusconi è l’incarnazione del male?
 
A destra si riscopre il valore del termine «traditore». Sembra una terminologia del secolo scorso.
 I traditori in politica erano coloro che venivano meno ad una posizione ideologica. Le ideologie sono state il sale della democrazia dei partiti. Oggi lo scettro della sovranità è passato in mano agli elettori. Per questo gli impegni elettorali hanno assunto inedita centralità. E per questo chi parte dal centrodestra per poi proporre un governo con la sinistra senza dubbio tradisce il patto con gli elettori.
 
Le rilevazioni sull’Italia di Wikileaks. E preoccupato?
Questa fuga di notizie è un fatto gravissimo che segna la nuova frontiera dell’insicurezza degli Stati contemporanei. Di fronte a questo scenario, preoccuparsi per qualche pettegolezzo relativo alla situazione italiana è quantomeno da provinciali.
 
Berlusconi parla di complotto per farlo fuori. Che dice?
I fatti parlano da sé. Pretenderebbero che agevolassimo la mozione di sfiducia contro il governo in un momento in cui servirebbe stabilità. E D’Alema, qualora non ci fosse la sfiducia, propone un governo di salvezza nazionale contro chi ha vinto le elezioni. Come dire: giungere alla pacificazione attraverso la guerra civile. Mi sembra un residuo di mentalità comunista.
 
Fini dà il via libera alla riforma della Gelmini. E sorpreso?
No, perché a quella riforma abbiamo lavorato insieme. Sono sorpreso, invece, che Fli dimentichi di aver votato la fiducia al governo circa 45 giorni fa e, per sottovalutarne i risultati, fa richieste che porterebbero all’aumento del deficit e dunque all’instabilità finanziaria del Paese: in questo momento il massimo della irresponsabilità.
 
E la riforma elettorale?
Non è la priorità. In mancanza di un’ampia riforma delle istituzioni, il premio di maggioranza impedisce la frammentazione partitica. Proporre l’abolizione del premio di maggioranza è un ritorno al passato, quando i governi li decidevano i partiti e non gli elettori. Se fossero in buona fede e si preoccupassero veramente della rappresentatività, basterebbe dire: stabiliamo che il premio di maggioranza non possa superare il 10%. Non è certo una priorità ma se ne potrebbe parlare.
 
Dove sta andando il Pd?
È  in mezzo al guado, perché cerca di tenere insieme cose incompatibili, Bonanni e la Fiom, Binetti e Pannella, Vendola e Fioroni. Bisogna scegliere, e Latorre ha detto con chiarezza che il Pd vuole scegliere le posizioni più estreme, tornando al vecchio Pci.
 
Il Pdl dovrebbe preoccuparsi di una candidatura Vendola?
 Farebbe malissimo a prenderla sottogamba. Un errore che chi opera in Puglia sa che non si deve compiere. Personalmente non l’ho compiuto in passato, certamente non inizierò ora.

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