Int. a F. Torriero - L’ex ideologo: imploderanno

«Fli imploderà. Culturalmente e politicamente». Parola di Fabio Torriero, per lungo tempo fra gli ideologi più vicini a Gianfranco Fini, fra i fondatori di Farefuturo, e oggi curatore della rivista "La destra delle libertà".
Quando ha preso le distanze?
Da Mirabello. Da quando, Fini, con un triplo salto mortale, ha abbandonato il progetto di fare la terza gamba della coalizione.
Che destra è, invece, quella che oggi propone, Fini?
C’è di tutto: rautiani, liberali, liberisti, cattolici, radicali. E per tenere dentro tutto e il contrario di tutto ha abbassato la soglia sui valori, una sorta di relativismo etico e anche politico. Oppure si rifugia, e forse è peggio, nel "politically correct": chi non è d’accordo su concetti come nazione, libertà, solidarietà?
Fra gli intellettuali vicini a Fini molti sembrano perplessi.
C’è la consapevolezza che in una collocazione innaturale Fini sia condannato a un ruolo subalterno, nel Terzo polo rispetto a Casini, o peggio, alleato con la sinistra, rispetto a Bersani.
Che cosa accadrà, allora?
Prevedo un’implosione: altri andranno via. Non credo che il professor Campi resterà alla guida di Farefuturo, non credo che esponenti come Consolo, Ronchi, Viespoli, Menia accetteranno lo schema terzopolista, o addirittura l’alleanza con la sinistra. La fine della politica coincide con l’omicidio della cultura, è questo il rischio che corre, oggi, Fini.
Meglio Berlusconi?
Non sono mai stato berlusconiano e, lo dico chiaro, sono contro il berlusconismo etico. Lavoravo e lavoro invece per una destra saldamente ancorata ai valori cattolici, che tuteli le minoranze e l’unità nazionale, che oggi però va declinata insieme al federalismo. Era il progetto di Fini, che portiamo avanti con i responsabili di Moffa.
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