Int. a F. Berselli - «Ma il Partito Radicale voterà con noi»

Dalla Rassegna stampa

Sembra che la riforma della giustizia che giovedì verrà licenziata dal Cdm sarà destinata, in prima lettura, all'esame del Senato. Dove ad attenderla troverà il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli (Pdl) il quale da una parte osserva che «ormai abbiamo capito cosa bolla in pentola: separazione delle carriere, doppio Csm e responsabilità civile dei magistrati. «Bene» osserva Berselli che dall'altra parte però prima di esprimere un'opinione sul merito chiede «di vedere i ddl, perché non posso fare valutazioni preventive. Ma posso dire - aggiunge - che per quanto concerne la separazione delle carriere sono d'accordo da sempre; sul Csm ho le idee meno chiare perché voglio sapere cosa si intende, se ci si riferisce a due organi disciplinari separati e come verrebbero disciplinati; sulla responsabilità civile invece sono in piena sintonia».
Le opposizioni e i giudici hanno subito gridato allo scandalo. Non c'è alcuna speranza di trovare una sponda?
Se il Partito Radicale è ancora quello di una volta, credo che potrebbe esserci una certa disponibilità a sostenere questo ddl. Su alcuni di questi punti sono sempre stati favorevoli.
È sicuro che voterebbero con il centrodestra?
Diciamo così: non credo che voterebbero in linea con il Partito democratico, è più probabile che stiano con noi. Sulla responsabilità civile dei magistrati, tanto per dirne una, non penso che resterebbero insensibili.
Il contributo dei radicali sarebbe prezioso soprattutto alla Camera.
Eccome, poi è ovvio che ci sarebbe da affrontare il referendum, lo diamo per scontato perché raggiungere i due terzi in questo clima è impossibile.
Con questi presupposti pensa che riuscirete ad approvare la riforma?
Entro la legislatura è possibile: non in un anno, ma prima della scadenza del mandato questo sì, ci credo.
A parte il Partito Radicale, sperate di trovare qualche altro interlocutore disposto a mettersi al tavolo con voi?
Mi sembra difficile, la magistratura ha già annunciato uno sciopero, così come le opposizioni che si sono mosse all'unisono per criticare la nostra iniziativa. Senza parlare della stampa. È già tutto previsto, escludo che si possa sperare in una sponda da questi interlocutori.

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