int. a A. Di Pietro - "Basta coi dossier avvelenati"

Le elezioni politiche incombono, e il Pd è impegnato in una durissima prova per evitarle. Ma l'Idv è disposta a spalleggiarlo nella richiesta (quasi) impossibile di dar vita a un governo di transizione o no? Nessuno può dare una risposta meglio di Antonio Di Pietro.
Di Pietro, l'Idv è per le elezioni il prima possibile o lavora per il governo di transizione? Vogliamo le elezioni al più presto e lavoriamo per questo. Vogliamo una nuova legge elettorale e una legge per il pluralismo dell'informazione, ma crediamo poco alla reale esistenza di una, possibilità tecnica in questa, direzione.
E se questa improbabile maggioranza la si trovasse?
In questo caso, l'unico in grado di garantire che non sia un gioco delle tre carte, cioè che non si insedi un governo che dice di voler restare solo lo stretto indispensabile e poi rimane per anni, è il capo dello Stato. Se questa maggioranza fosse possibile, dovrebbe dare un mandato molto, molto chiaro.
Ma, appunto, la costituzione di una simile maggioranza è molto improbabile, mentre che si arrivi al voto ora o in primavera è molto probabile. Però non è affatto chiaro quale coalizione si contrapporrà a Berlusconi
L'importante è che sia, da subito, una coalizione creata per governare. Per definizione non si può andare al voto con il solo obiettivo di sconfiggere Berlusconi.
A maggior ragione bisogna chiarire chi ne fa parte...
Una simile coalizione non può contenere capre e cavoli. Anche perché le capre, comunque, non ci starebbero.Correre appresso a Fini è inutile. Non potrà mai formare una coalizione con il Pd: non lo voterebbe nemmeno sua madre. L'Idv ha una posizione chiara: a favore del sistema bipolare e fermamente all'interno del centrosinistra. L'asse portante della coalizione credo debba essere formato dal Pd e dall'Idv, con piena apertura alle altre formazioni che ci vogliono stare. Ma nei limiti del sistema bipolare e della coerenza nel programma.
Una coalizione aperta anche all'Udc?
Sarebbe inutile allearsi con l'Udc, che ha un programma opposto al nostro su punti determinanti come la giustizia, il nucleare, la privatizzazione dell'acqua. Insomma, noi abbiamo promosso il referendum sull'acqua. Cosa facciamo, andiamo alle elezioni insieme e subito ci dividiamo sul referendum? Io credo che o con questa o con una nuova, auspicabile, legge elettorale l'Udc farà quel che ha fatto sinora: andranno da soli. Anche per lucrare posti.
L'obiezione, prevedibile, è che senza i voti dell'Udc non si può battere Berlusconi
Ma non è affatto vero. Quell'area toglierà voti al centrodestra. Se non tenti di disarcionarli adesso, quando lo fai? Se non ora, quando?
Il candidato della coalizione deve essere scelto o no con le primarie?
Siamo aperti a entrambe le possibilità. Se la coalizione ne ha bisogno, perché è cecata e non vede chi mettere in campo, facesse la primarie. Se invece individua una professionalità capace di rappresentare il punto di coagulo fra le varie anime del centrosinistra, ben venga. L'importante è che, se ci saranno, non siano primarie ipocrite. Non vorrei che venissero decise non come confronto tra due opzioni di leadership ma solo perché non si sa che fare, come il male minore. Il male minore, si sa, di solito non dura più di una settimana. Inoltre, mi parrebbe meglio se non venisse fuori un candidato che rappresenta solo una fazione della coalizione.
A chi allude?
A nessuno in particolare. Diciamo però che il candidato sia Antonio Di Pietro. Io però non potrei rappresentare l'unità della nazione, perché per quindici anni ho fatto il centravanti di sfondamento, sono stato la punta dell'opposizione al berlusconismo. Se al governo ci andassi io, il primo imperativo sarebbe contrastarmi in tutti i modi e impedirmi di governare. Il mia non sarebbe un nome sul quale la maggior parte della, popolazione può trovare un punto d'incontro.
È un discorso che può valere anche per Nichi Vendola?
Nei confronti di Nichi Vendola non ho alcun atteggiamento negativo personale. Penso solo che sia meglio restare con i piedi per terra. Credo che se Di Pietro si candidasse all'interno di una squadra guidata da un condottiero con maggiori capacità di sintesi, avremmo più probabilità di vincere. E se lo dico di me stesso, potrò dirlo anche di Vendola. Mi pare che incarni un'area di sinistra che nel paese è minoritaria: ma dove stanno i comunisti oggi, in giro per l'Italia?
Se non è una preclusione, ci somiglia molto
Assolutamente no. Vendola rappresenta anche aree di centrosinistra, e persino moderate. Se si fanno le primarie e le vince, ben venga. Chiunque vinca le eventuali primarie, Vendola compreso, per noi è il benvenuto. Solo, non vorrei che una candidatura Vendola fosse il risultato dell'afasia e dell'assoluta assenza del Pd, come è stato per la candidatura Bonino nelle regionali del Lazio.
Se ci saranno le primarie, l'Idv presenterà un proprio candidato? E nel caso sarai tu?
Non escludiamo la partecipazione alle primarie, anche se non è un'opzione necessaria. Nel caso, il candidato non sarei io. Non sono un bamboccione che se qualcuno si candida inizia a dire: 'Anche io, anche io"..
De Magistris allora?
È uno dei candidati possibili. Non lo considero secondo a nessuno, come me stesso del resto, e come Nichi Vendola. Sarebbe un buon candidato per primarie vere e combattute. Come lo sarebbero anche Massimo Donadi, il nostro capogruppo alla Camera, e Leoluca Orlando. Queste sono le nostre tre opzioni. La sola cosa da escludere è che possano candidarsi due diversi esponenti dell'Idv
Il centrosinistra si prepara a probabili elezioni. Eppure sembra che i nodi più centrali, come per esempio la crisi o l'offensiva della Fiat, siano del tutto cancellati
Quello è il vero problema, offuscato dalle lotte intestine di potere e dalla pratica del dossieraggio, che riempie le prime pagine dei giornali ma svuota lo stomaco delle famiglie. Noi dell' Idv abbiamo spostato da tempo tutta la nostra attenzione sul mondo del lavoro e da settembre sarà questo il nostro leitmotiv, anche in campagna elettorale. Anche perché ormai cosa pensiamo della legalità lo sanno anche le pietre, e adesso dobbiamo continuare a cercare di incarnare quella rappresentanza del mondo del lavoro che, fra le forze presenti in Parlamento, sarebbe in caso contrario del tutto inesistente. Su questo fronte, in Parlamento, c'è solo l'Idv che faccia, sentire la propria voce.
A proposito di dossier, non sembra anche all'Idv che la riduzione della lotta politica allo scontro tra chi ha i dossier più scottanti abbia ampiamente superato il livello di guardia?
Io sono stato uno dei primi a subire gli effetti del dossieraggio, da parte degli stessi che lo fanno anche adesso. Noi abbiamo sempre detto che il politico deve poter essere investigato a 360 gradi. Però è assolutamente ingiustificabile che i dossier vengano usati non quando qualcosa si viene a sapere ma quando servono a screditare. Io ritengo che i politici debbano essere oggetto di investigazione. Contesto l'uso di tenersi i dossier nel cassetto per usarli come arma di ricatto.
Fini è stato bersagliato dal dossieraggio, ma anche i finiani hanno minacciato l'uso dei dossier....
Secondo me Fini e i finiani hanno fatto un errore di fondo, e lo dico con coscienza di causa perché mi sono trovato nella stessa situazione. Se ti chiedono spiegazioni su qualcosa devi darle in 24 ore, e sarebbe ancora meglio in 24 minuti. Se Fini avesse spiegato subito cosa era successo, ci sarebbe stata una scivolata di stile nei rapporti col cognato, ma sul piano penale niente. È stato consigliato male e si è difeso male, soprattutto nello scendere sul piano del dossieraggio. A chi ti accusa di aver fatto una rapina, non puoi rispondere l'hai fatta anche tu. Non è che se le rapine sono due diventano una cosa giusta, e l'uso di mettere in campo dossier contro dossier finisce solo per screditare la politica.
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