Int. a D. Sabatinelli – “Nostra gazzarra? Loro erano già via….”

Diego Sabatinelli, dipendente comunale 40enne, candidato nella lista Bonino, è il delegato radicale che sabato 27 febbraio si trovava al Tribunale di Roma.
I radicali hanno «inscenato una gazzarra» da cui è nata l’esclusione dei Pdl, secondo la cronistoria fatta da Berlusconi...
«Intanto vorrei far notare che io ero l’unico radicale, mentre c’erano anche i rappresentanti di altre liste, dei socialisti, di Sinistra, ecologia e libertà... Parlare sempre di noi è strumentale al fatto che la candidata presidente del centrosinistra, Emma Bonino, viene dal partito radicale».
E la gazzarra galeotta?
«La gazzarra, se la vogliamo chiamare così, era un modo per richiamare l’attenzione del magistrato, perché avevamo visto che volevano portare dentro documenti dopo l’orario limite. Ma se il premier dice che è stata quella gazzarra a costringerli ad andare via è falso. Tutto questo avveniva verso le 12,45, quando i due delegati del Pdl già si erano allontanati».
Berlusconi nega che qualcuno abbia cercato di manomettere le liste...
«C’è un video che gira su Internet, fatto non dai radicali ma da un socialista, che riprende uno strano movimento. Per quello che ho visto io, non posso dire di nessuna manomissione. In tutta quella prima fase però noi radicali, cioè io, non c’entrano: quando io sono intervenuto il problema era che i due delegati arrivavano entrambi dall’esterno, alle 12,45 circa, e uno aveva dei documenti sottobraccio».
E’ sicuro?
«Ho fatto delle foto al faldone sottobraccio a uno dei due, dovrebbe essere Milioni».
Fatto sta che secondo Berlusconi la concitazione ha costretto i delegati a spostarsi di qualche metro, mentre le forze dell’ordine tentavano di separarvi...».
«Questa è fantascienza. Quando loro se ne sono andati non c’era nessuna polemica. Ho visto Milioni e Polesi allontanarsi, e non di pochi metri, lontano dalla vista».
Secondo la cronistoria, Milioni e Polesi hanno chiesto l’intervento dei magistrato.
«A me risulta il contrario: l’abbiamo chiamato noi il magistrato».
Nel racconto di Berlusconi «veniva impedito violentemente» ai delegati dei Pdl di tornare alla propria documentazione, di fatto impedendo la consegna della lista.
«Guardi, ora vedremo con l’avvocato quello che precisamente ha detto Berlusconi, perché se ha detto che da parte dei radicali è stata commessa violenza potremmo denunciare anche lui. Perché non è stata commessa nessuna violenza. Il premier può inventare un decreto che cambia le regole in corsa, ma che dica che ho aggredito qualcuno, non lo accetto. E si assumerà la responsabilità delle cose che dice».
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