Int. a Cappato - "Serve una nuova legge elettorale. Finalmente tutti l'hanno capito"

L'esponente radicale Marco Cappato risponde al Giornale un po' seccato. E alla prima domanda si arrocca sulla difensiva.
Come spiega questa metamorfosi dei Radicali, che adesso si mettono a fare gli investigatori a caccia di firme false?
«A me risulta una cosa diversa. I radicali lottano per il rispetto della legge».
Diciamo la verità: vi siete arrabbiati per l'esclusione in Lombardia e avete tirato questo scherzetto a Formigoni.
«Noi abbiamo presentato un ricorso perché abbiamo constatato che alcune liste sono state ammesse senza il numero di firme minimo necessario. Noi invece siamo stati esclusi perché ne avevamo raccolte poche».
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Quante firme vi mancano?
«Almeno un terzo».
Come mai? Non avete trovato nessuno?
«Non c'era il tempo necessario. Era impossibile raccogliere le firme legalmente, come facevamo noi. Perché la gente non sapeva nulla di cosa avrebbe dovuto firmare, e gli autenticatori
(consiglieri comunali e provinciali, eccetera, ndr) non erano stati informati di questa prerogativa».
Insomma, la legge andrebbe cambiata.
«Noi lo diciamo da anni. Ora se n'è accorto anche Formigoni. Intanto la legge va rispettata.
Poi discutiamo in che cosa va cambiata».
Perché il governatore canta vittoria e dice che le firme sono regolari?
«Non so perchè e non mi interessa. So che ho visto i moduli e conosco le irregolarità».
Quali sono?
«Centinaia di firme autenticate in modo sbagliato, senza data, senza i requisiti di legge... Ma le dirò di più. L'ufficio elettorale si è occupato solo delle illegalità formali. E noi abbiamo chiesto alla Procura la perizia sui moduli per dimostrare che ce ne sono altre».
Mettiamo che la Corte d`appello le dia ragione. Se Formigoni dovesse essere ineleggibile
non sarebbe un attentato alla democrazia?
«Il vero attentato alla democrazia è la violazione delle regole. Far votare i cittadini su liste non titolate a essere presentate».
Anche se rappresentano, sondaggi alla mano, il 50% e rotti dei cittadini lombardi?
«Nessuno si è posto questo problema quando la lista Radicale è stata esclusa. Credo che il diritto individuale, civile e politico, a votare e a essere votati non dipende dal peso e dal potere
dell'individuo che ne è titolare».
Lo sarebbe o no?
«Ho detto quello che ho detto».
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