Int. a Cappato - Cappato: noi esclusi, ma è giusto così. Le regole vanno rispettate, anche se costa.

Ai giudici non chiedono più niente per sé, non è questo il punto: «Noi radicali restiamo cancellati da queste elezioni in Lombardia ed è giusto così». Il punto sono le regole: «L`avevamo detto noi per primi, rispettarle tutte e al contempo restare entro i termini era difficilissimo, infatti noi non ce l`abbiamo fatta. Ma questo non può significare che, siccome rispettarle è difficile, allora chi è più furbo può violarle. La democrazia è una cosa troppo importante perché possa fondarsi sul privilegio di violare la legge».
Marco Cappato, numero uno lombardo della lista Bonino-Pannella, è quello che insieme con i
suoi aveva presentato il ricorso accolto ieri dalla Corte d`Appello di Milano. È quello che adesso dice «mi stupisco dello stupore altrui: lo stiamo ripetendo da settimane, il problema delle regole e dell`informazione sulle medesime. Emma Bonino è stata giorni senza mangiare né bere per segnalarlo. Ci spiace molto per Formigoni, e soprattutto per i cittadini sostenitori della sua lista, del tutto incolpevoli, che così vedono compromesso un loro diritto. Ma il problema non è nostro: è un problema di democrazia, e non siamo ancora arrivati in fondo». Del resto erano stati loro per primi, i radicali, ad autodenunciare l`insufficienza delle proprie stesse firme: «Nel rispetto delle regole abbiamo fatto in tempo a raccogliere solo queste - avevano scritto ai giudici della Corte d`Appello - e sappiamo che sono meno delle 3500 necessarie». I giudici ne hanno preso atto: esclusi. «Ma le regole - ha proseguito Cappato - devono valere per tutti».
Così hanno chiesto alla cancelleria della Corte d`Appello la documentazione allegata alle altre liste di candidati e hanno verificato almeno quella relativa alle due più importanti, di Formigoni e Penati: «Per noi erano fuorilegge entrambe, anche se i margini di Penati erano più ampi e quindi le sue firme sono rimaste al di sopra delle 3500 nonostante quelle annullate dai giudici anche a lui». E adesso? «Non è finita: abbiamo comunque chiesto alla procura - conclude
Cappato - il sequestro delle liste Formigoni in relazione alla sua ineleggibilità, stante quel che dice la legge, dopo il secondo mandato. Un altro problema che avrebbe dovuto essere affrontato prima».
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