Int. a C. Flamigni - “L’ignoranza è prolifica”

A chi non conosce gli anticoncezionali. A chi occorrono informazioni sulla "pillola , la menopausa, l’aborto. A chi ha bisogno di rimediare a un errore e non sa come fare perché in farmacia o al pronto soccorso non ha ottenuto risposta. A chi semplicemente vuole chiarirsi le idee su un tema del quale oggi in Italia si sente parlare solo da chi non ha alcuna competenza. È a queste persone che si rivolge Contraccezione, edito da L’Asino d’oro, terzo libro della collana "Il mito di cura" diretta dal ginecologo e padre della fecondazione italiana in vitro, Carlo Flamigni. L’agile e rigoroso pamphlet, firmato da Flamigni stesso e dalla ginecologa e divulgatrice scientifica Anna Pompili, sarà in libreria da giovedì 3 febbraio. In maniera diretta, semplice, concisa, tante risposte alle importanti domande sempre più spesso ignorate da chi nel nostro Paese avrebbe il dovere istituzionale di rispondere (consultori pubblici a parte, che infatti sono minacciati di chiusura da leggi integraliste come quella proposta dal centrodestra nel Lazio). Perché questo silenzio? Perché in fondo è vero quanto sostiene il papa: l’educazione sessuale è una minaccia per la religione cattolica. Può dunque far vacillare sia il potere vaticano che quello dei suoi sodali al di qua del Tevere.
Professor Flamignl, I metodi contraccettivi hanno una storia millenaria. Ma la scienza ha "prodotto" la pillola solo nel 1958. Come mai?
È vero, la contraccezione è diventata oggetto di attenzione scientifica molto tardi. Appunto nel secolo scorso. E si era arrivati a capire che era necessaria, e non solo per le prostitute e le schiave, con la rivoluzione industriale. Quando i contadini cominciano a inurbarsi, ritrovandosi con le case più piccole, e i bambini non sono più utili per lavorare in campagna, si rivelano un costo e sottraggono tempo alle madri che devono fare le operaie. In precedenza si osservava il comportamento degli animali senza arrivare da nessuna parte. Inoltre, prima di capire il nesso tra eiaculazione e nascita di un bambino c’è voluto del tempo.
Lei ha detto che la pillola non è stata pensata per fare un regalo alle donne. Ci spiega perché?
Quella della pillola è una storia ambigua. Fatta anche di piccoli crimini nascosti. Non è una storia di "generosità". La scienza se ne è occupata per rispondere a necessità di vario ordine. Non solo sociali e mediche (evitare infanticidi e aborti) ma anche legate a odiosi pregiudizi. Gregory Píncus negli anni Cinquanta iniziò a lavorare sulla pillola con il denaro di "brave" signore borghesi che temevano un eccesso di popolazione negra negli Stati Uniti.
Nel vostro saggio fatediversi "regali" alle donne.
Ad esempio, insegniamo a usare le pillole anticoncezionali classiche (quelle che per ora, "a dio piacendo", nessuno si rifiuta di distribuire in farmacia) come contraccezione del giorno dopo. Fino a "ieri" c’era chi considerava contraccezione tenere un ombelico di un feto appeso alla spalliera del letto. Non era diverso dallo scuotere una bottiglia di coca cola e infilarsi il collo nella vagina. È il caso di dire che l’ignoranza è prolifica.
Ci spieghi meglio.
La pillola ormai fa pochi danni in quanto a effetti collaterali. Ma specie le giovani donne devono imparare a usarla. Il contraccettivo ideale non c’è, quindi per prevenire aborti o gravidanze indesiderate serve che qualcuno indichi loro qual è il metodo più sicuro ed efficace.
Come dovrebbe essere il contraccettivo ideale?
Semplice da utilizzare, poco costoso, facile da reperire. L’ideale è quello capace di irritare i teologi e mistificatori di professione che affermano falsità antiscientifiche in base al criterio antidiluviano della dignità della procreazione, per cui vita sessuale e vita riproduttiva nell’essere umano non si possono disgiungere.
Come può una ragazza difendersi da questa cultura e concretamente dai farmacisti che si dichiarano obiettori?
Il libro serve anche a questo. A imparare a difendere un diritto acquisito. Come i primi due della collana, è scritto per l’Aied. Una storica associazione che può tornare a essere un punto di riferimento, aiutando a evitare scelte sbagliate. Dagli educatori alla scuola, ai sacerdoti, in troppi tradiscono i giovani. Non sanno più a chi affidarsi. È un momento di grande confusione, non si fa cultura della contraccezione. Addirittura c’è chi dice che la cultura sulla vita sessuale è immorale. Ma è una mostruosa stupidaggine. La cultura è fondamentale per qualsiasi aspetto della nostra vita.
Ci sono responsabilità della politica?
La politica è importante. Ma quella di oggi non è politica. È la ricerca del consenso a tutti i costi. "Fingo di essere religioso così ottengo i voti cattolici" Questo vuol dire tradire la politica. È voglia di acquistare potere per poi usarlo nei vergognosi modi che tutti stiamo osservando.
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