Int. a E. Bonino - «Io non festeggio Il vero problema è la meritocrazia»

Dalla Rassegna stampa

«Non mi sembra uno scossone e nemmeno uno scossino. In un Paese che non riconosce il merito, già immagino da quali filiere verranno queste signorine». La vicepresidente del Senato, la radicale Emma Bonino, non può certo essere sospettata di scarsa attenzione nei confronti delle battaglie delle donne, da qualsiasi angolino del mondo provengano. Ma non festeggia questa legge.
 
Perché?
«Intanto perché non posso pensare a una società per quote: un tot di donne, un tot di neri, un tot di immigrati, eccetera».
 
Ma non è meglio di niente?
«Non cambierà nulla. Intanto è rinviata nel tempo: entra in vigore prima un quinto, poi un terzo. Ma poi mi pare che abbia anche molte limitazioni».
 
Quali?
«Ad esempio c'è questo problema delle aziende pubbliche. Lì vale o non vale? Ma poi la immagino applicata all'italiana, dove la cultura del merito è spesso invocata, ma mai praticata».

C'è chi parla di svolta storica.
«Fossimo in Afghanistan lo capirei. Ma qui mi sembra un po' poco. E in questo momento c'è davvero poco per le donne per festeggiare, e molto per scandalizzarsi».

A cosa si riferisce?
«Al fatto che stanno rubando alle donne quattro miliardi di euro».

Il fondo dell'innalzamento dell'età pensionabile?
«Esattamente. Con l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne con quella degli uomini nel pubblico impiego ci sono stati dei risparmi. Quantificato dal governo in quattro miliardi in dieci anni: dove sono?».

Già, dove sono?
«Boh. Dovevano finire in un fondo strategico che doveva essere dedicato alle politiche di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa e a quelle di sostegno ai non autosufficienti».

Invece?
«Invece nel 2010 già non si sa: possiamo pensare che siano i 140 milioni finiti a finanziare gli asili. Ma nel 2011 proprio non c'è più traccia.»

Dicono che siano finiti a finanziare proprio il fondo per i non autosufficienti.
«A noi non risulta nessun atto di governo in questo senso. Se poi il ministro Sacconi giovedì ci fa questa rivelazione siamo tutte contente. Ma nel frattempo io leggo la bozza Tremonti che, all'articolo 6, riduce tutte le risorse derivanti dalle economie fino al 2020. Insomma: i quattro miliardi per le politiche di conciliazione non ci sono più e sono utilizzati per la riduzione complessiva della spesa dello Stato».

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