Int. a E. Bonino - “Il Colonnello si può fermare; con la forza, dell'Onu”

Dalla Rassegna stampa

Emma BoninoIeri Emma Bonino ha distribuito a tutti i senatori dei video di miliziani europei e italiani che combattono per Gheddafi. La vice presidente del Senato, una delle sostenitrici della istituzione della Corte Penale Internazionale, nel 1998 incontrò in Senegal i rappresentanti dei paesi africani per la ratifica del trattato. La libia, assieme al Sudan di Bashir, non aderì. Nei confronti del presidente sudanese, lo scorso anno, la Corte ha spiccato un mandato di arresto internazionale. Che però non ha sortito alcun effetto pratico.

Dopo questa dimostrazione d'impotenza, come si può intervenire efficacemente nei confronti di Gheddafi? Con una no fly zone, come nella guerra del Golfo?
Bisogna che il cielo libico venga chiuso immediatamente all'aviazione di Gheddafi. Anche perché gli attacchi più micidiali sono venuti dall'aria. Mi dispiace che il Consiglio di sicurezza Onu non abbia preso questa decisione prioritaria. Ancorché tardiva c'è da esortare l'Onu a proclamarla quanto prima.
 
La Corte Penale Internazionale potrebbe agire in tempi rapidi? E ci sarebbe una presa di posizione unanime, all'Onu?
La velocità d'azione e di pronuncia della Cpi dipende anzitutto dalla rapidità decisionale del Consiglio di Sicurezza nel deferirle il caso libico. Ovviamente una decisione di questo tipo rischia di scontrarsi con il possibile veto di Cina e Russia, che non sono estimatori della Corte. Quello che potrebbe rapidamente fare ora è istituire una commissione d'inchiesta indipendente sui crimini contro l'umanità, così come chiesto anche dall'Alto Commissario per i diritti umani. Ma per ora il consiglio di sicurezza non ha preso alcuna decisione.

Dopo Serbrenica e il Ruanda, come si potrebbe rendere efficace l'intervento dei Caschi Blu? È il momento di inviarli come forza di interposizione?
Intanto la no fly zone è propedeutica a qualunque altra azione. E vero che l'esperienza delle forze d'interposizione dell'Onu in generale non si è dimostrata molto efficace ma è a causa delle regole d'ingaggio che possono essere cambiate e che vengono decise di volta in volta.

E come potrebbe intervenire l'Europa per far cessare i bombardamenti sui civili?
Nel Consiglio di Sicurezza siedono come membri permanenti importanti paesi europei. Quella è la sede dove prendere decisioni sulla no fly zone.

Cosa possono fare i singoli Stati?
L'Italia dovrebbe immediatamente e unilateralmente sospendere il Trattato di amicizia italo-libico che ha offerto la base giuridica a Berlusconi per dire che non intendeva disturbare il dittatore mentre commetteva stragi. L'unica preoccupazione italiana sembra quella di essere invasi.

Ma ha ragione Maroni nel dire che l'Europa lascia sola l'Italia davanti al problema dei profughi?
Dopo aver privilegiato l'approccio bilaterale, l'Italia torna a invocare l'Europa. Come sa bene il ministro Maroni, gli stati dell'Unione possono farsi carico della redistribuzione degli oneri solo su base volontaria. Grazie a questo criterio nel passato l'Italia ha potuto guardarsi bene dall'offrire accoglienza agli sfollati dell'est dopo il crollo del muro di Berlino o ai profughi dell'ex Jugoslavia. Ovviamente fa comodo alla Lega, elettoralmente parlando, lo spauracchio della migrazione biblica ma è irresponsabile. Serve un atteggiamento più equilibrato nell'affrontare un'emergenza che, tra l'altro, non c'è ancora stata.

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