Int. a Beppino Englaro: «Sul corpo di mia figlia e c`è ancora accanimento»

Se Berlusconi avesso visto mia figlia non direbbe queste cose. Lo avevo invitato, ma non venne». Beppino Englaro è in aeroporto, in partenza per Udine, dove un anno fa ha potuto finalmente realizzare le volontà della sua Eluana. Dopo aver lottato per la figlia adesso è libero di lottare per i propri diritti. Ha scritto un libro con Adriana Pannitteri, presiede un`associazione, e ha deciso di continuare a combattere una battaglia politica e pubblica.
Va a Udine per commemorare Eluana?
No, non c`è una commemorazione, c`è uno spettacolo teatrale sulla sua storia.
A distanza di un anno sul corpo di Eluana si continua a combattere una guerra politica, cosa
ne pensa?
Sul corpo di Eluana c`è stato un accanimento terapeutico, mediatico e politico. Lo scorso anno stavano addirittura per fare un decreto ad personam contro una precisa sentenza della magistratura per impedire in estremis che venisse sospesa l`alimentazione e l`idratazione forzata.
Allora Berlusconi si espose in prima persona, e lo sta facendo anche oggi, come lo spiega?
Bisognerebbe chiederlo a lui. I sondaggi dimostrano che la maggioranza degli italiani la pensa come
me. Berlusconi di solito è molto attento ai sondaggi, eppure continua ad esporsi pubblicamente
contro la volontà degli italiani. Non so perché lo faccia, che cosa lo spinge a sfidare l`opinione pubblica, e non me lo voglio neppure chiedere. Non voglio entrare nella testa degli altri, i processi alle intenzioni non mii interressano. Mi interessano i fatti. In questo caso sono in gioco le nostre libertà individuali fondamentali. Bisogna tutelare la nostra libertà di scelta come pazienti e come cittadini. Dicono che io semplifico troppo le cose. Sarà, ma alla fine è tutto qui.
L`anno scorso per —salvare» Eluana erano pronti a fare una legge in pochi giorni, un anno
dopo non c`è nessuna legge, perché?
Dopo 15 anni di battaglia giuridica, la Cassazione nel 2007 ha emesso una sentenza chiara che
potrebbe essere una buona base giuridica per costruire una buona legge. L`impostazione della legge
sul fine vita in commissione alla Camera va del tutto rivista. Quella sentenza stabilisce infatti che nessuno ha il potere di costringere una persona a vivere senza limiti, lo scorso anno eravamo di fronte all`emergenza legata al caso di mia figlia. I due rami del parlamento hanno agito in modo scomposto, arrivando fino al punto di aprire un conflitto di poteri con la magistratura. Adesso, a freddo, si dovrebbe potere ragionare.
II clima nel paese è cambiato?
I sondaggi dimostrano che il paese è cambiato. I cittadini si sono resi conto che si devono difendere
dall`autoritarismo dì uno stato etico. Nessuno ha il potere di imporci di vivere senza limiti e di non vedere rispettate le nostre volontà. La legge permetterebbe ai cittadini di non trovarsi scoperti giuridicamente nel dialogo tra paziente e medico. L`alimentazione e l`idratazione forzata, il sondino di Stato, sono un abuso della libertà personale. Le persone, la società, ne sono sempre più consapevoli. L`opinione pubblica ben informata è la corte suprema che alla fine incide sulle decisioni politiche.
L`opinione pubblica, forse, ma il clima politico non è cambiato.
No, loro hanno sempre una maggioranza compatta. E l`opposizione cerca di fare del suo meglio
ma non è univoca. Stando così le cose, sono i cittadini che devono muoversi e pretendere un cambiamento. Mi hanno sempre detto che sono un illuso, se è così allora lo sarà una volta di più.
E nel mondo cattolico intravede
qualche apertura?
Lasciamo stare la Chiesa. Quella è un`autorità morale. In uno stato laico non dovrebbe decidere o
intervenire.
Invece interviene eccome...
Sì, ma non ho mai visto un cattolico che dice di non essere laico. E allora crediamogli sulla parola, e
chiediamogli anche di agire di conseguenza.
Cosa risponde a chi dice che l`accanimento anche mediatico sulla pelle di sua figlia, in parte l`ha voluto anche lei che continua a fame un simbolo?
Eluana è un simbolo di libertà pura in uno stato di diritto. Lei era così. Ho giurato di lottare per lei fino in fondo e l`ho fatto. La sua vicenda era la mia vicenda privata. E' divenuta pubblica mio malgrado, e si è conclusa con l`archiviazione del caso. Adesso posso finalmente combattere e parlare per me, non per mia figlia, condurre una battaglia politica come cittadino: non voglio trovarmi un giorno nella situazione di mia figlia, non voglio che succeda ad altri. Prima combattevo per mia figlia, ora combatto peri miei diritti.
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