Int. a B. Fioroni - «Pensino che è un atto d’amore anche non staccare la spina»

«Sono profondamente amareggiato».
La sua lettera per la vita ha aperto il dibattito, onorevole Beppe Fioroni, ma non ha convinto Fazio e Saviano.
«La mia era una lettera-appello firmata da altri 32 parlamentari cattolici del Pd. C’era scritto semplicemente che, se invitare Mina Welby e Beppino Englaro è un "atto d’amore", come sostengono i due autori, sarebbe giusto concedere la luce anche all’atto d’amore di chi decide di non staccare la spina».
Invece no, Vieni via con me non vuole dare la parola alle associazioni pro vita.
«Sarebbe terribile che migliaia di famiglie italiane, che scelgono per i loro malati cronici o terminali la strada della vita, non ottengano uno spazio in trasmissione. Potrebbe far pensare che quelle famiglie non compiono un atto d’amore in nome di una vita degna di essere vissuta a pieno titolo, ma scelgono di andare avanti per una fede oscurantista o chissà per quale futile motivo».
Per Maurizio Gasparri del Pdl il racconto di Roberto Saviano su Welby ed Eluana è stato «un’apologia dell’eutanasia». Concorda?
«Non mi interessa quel che ha detto Gasparri. A Fazio e Saviano abbiamo riconosciuto professionalità e capacità di scuotere gli italiani dalle Malebolge di Dante, seduttori, adulatori, maghi, falsari, seminatori di discordia... Io apprezzo il programma, ma mi sembra inverosimile che non si possa dar voce a quelle famiglie che non hanno voce e non hanno potere, a quelle persone che sacrificano ogni minuto della loro esistenza per vivere con i loro cari malati la sofferenza e la gioia».
I consiglieri di opposizione sono usciti dall’aula, quando il Cda della Rai ha approvato l’ordine del giorno in cui si chiede di ospitare chi è contrario all’eutanasia.
«Non sono un esperto di tecnica del funzionamento della Rai, ma sarebbe grave se si innescasse l’ennesima contrapposizione ideologica nella quale nessuno vince e tutti perdiamo qualcosa, perché la sofferenza merita rispetto. Che tutto questo ingaggi un braccio di ferro, con un Cda che approva un ordine del giorno e altri che lo respingono, mi amareggia. Qui l’essere più o meno cattolici non c’entra nulla, c’entrano il buon senso e i diritti naturali che appartengono al comune sentire della gente».
Aveva anche lei un elenco da leggere in tv?
«Nessun elenco. Il fatto grave è che io non ho chiesto spazio per i politici, anche perché non ritengo che Vieni via con me sia una trasmissione da bilancino. Non ho chiesto di invitare politici a favore della vita perché ha parlato chi è per l’eutanasia. Però prendo atto che hanno ritenuto di invitare il ministro Maroni, espressione della politica e quindi di un potere. Perché allora non dare spazio anche alle famiglie che scelgono la vita e che non hanno né potere né voce?».
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