Insieme, ma nel centrosinistra

Dalla Rassegna stampa

Nelle prossime elezioni regionali, il primo obiettivo da raggiungere è la costruzione della coalizione di centrosinistra che starà in campo alle prossime elezioni politiche. Un’alleanza coesa, con un programma innovativo, la rappresentazione di un’Italia profondamente cambiata i cui problemi vanno affrontati con dosi massicce di “riformismo caldo”. L’asse delle riforme, per essere credibile, deve presentarsi agli italiani con un’agenda fatta di poche priorità - dal lavoro alla sicurezza, dalla valorizzazione del merito alla riforma fiscale - e dell’impegno pubblico dei contraenti a soddisfarle. è la ragione per la quale i Socialisti stanno a sinistra con la loro autonomia e sosterranno quelle candidature scelte di comune accordo in contrapposizione ai candidati di centrodestra. Posizioni “terze” finirebbero col favorire il Popolo della libertà consegnando, accanto a molte città e a molte province, anche la maggioranza delle Regioni a chi detiene il governo del Paese. Al contrario, i Radicali contribuiscano con noi a edificare la ‘Casa dei riformisti’ a partire dalla prossima scadenza elettorale. Rappresentino in Parlamento, presentando loro i progetti di legge, le idee di quanti, socialisti in testa, si battono per costruire una sinistra più libertaria e più moderna. Una ‘società di mutuo soccorso’ che renda più forti i legami tra di noi e li allarghi a quanti condividono anche solo un pezzo di futuro. Senza cedere, come giustamente sottolineano Cappato e Staderini, a nessuna tentazione identitaria. Si parta dunque da qui e si guardi alle regioni che vanno al voto, una per una, ricercando una frontiera condivisa. è la strada maestra, ‘camminata di palagio’ al posto della ‘natural burella’.

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