Immigrati in carcere fra silenzio dei media e disinformazione

Dalla Rassegna stampa

Come nel 2009, Rita Bernardini  si fa promotrice di una  importante iniziativa. il 13  14 e 15 agosto la deputata  radicale invita i parlamentari a recarsi  in uno degli oltre 200 istituti penitenziari  italiani, visitandoli nel periodo  dell`anno in cui le carenze strutturali  e le inadeguatezze croniche si  fanno più evidenti e intollerabili. Tra  la nostra popolazione detenuta, cresciuta  enormemente (oggi 68.121  presenze), una quota assai significativa  è rappresentata da cittadini stranieri  (oltre il 35%). Sono state fatte  grandi campagne mediatiche, sollecitate  e gestite dal centrodestra, per legittimare  l`equazione straniero = criminale.  Negli ultimi mesi alcune autorevoli  ricerche (Istat, Cnel, Caritas/  Migrantes) hanno dimostrato la totale  infondatezza di quell`accostamento.  Gli stranieri non delinquono più  degli italiani, tanto è vero che il tasso  di criminalità tra italiani e immigrati  regolari è pressoché uguale. Dunque  la condizione di irregolarità è la prima  causa dei reati. A ciò si aggiunge  l`introduzione del reato di clandestinità,  che ha trasformato un illecito  amministrativo in una fattispecie penale.  La sua applicazione ha ingrossato  le file della già abnorme popolazione  detenuta, di persone che, spesso,  non si sono macchiate di alcun  crimine. E come sono le loro condizioni  di vita? In genere disperate.  Sovente non hanno nessuno che, da  fuori, possa provvedere ai bisogni  essenziali non garantiti dall`amministrazione,  scarseggiano i mediatori  culturali ed è altissima la probabilità  che, chi venga recluso, perda lavoro  e titolo di soggiorno. Ci auguriamo  che il ferragosto in carcere,  quest`anno, serva a dare continuità  a una discussione su questi temi,  purtroppo, sempre e colpevolmente  rimandata.   

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