Ieri, oggi e domani sempre nel mirino

Dalla Rassegna stampa

L'altro giorno il sito "Dagospia" riassumeva egregiamente la quantità di insulti e di violenti improperi che sono stati rovesciati su Marco Pannella "colpevole" di essersi affacciato alla manifestazione di sabato 15 ottobre. Ha pubblicato "Dagospia": 1) "Pezzo di merda" - "Buffone" - "Levate dai cojoni" "Provocatore" - "Stronzo" - "Te ne devi anna"' - "Carogna" - "Vaffanculo" - "Vergogna" - "Quanti soldi ti ha dato Berlusconi?" - "Siete peggio di Craxi" - "Venduto" - "Sei un vecchio schifoso". 2) Il video del vergognoso "linciaggio" (con sputo) all'ultraottantenne Pannella, cacciato dal corteo degli indignados, ad opera mica di black bloc ma di gente cerebralmente scappucciata in preda al poetico pensiero di Rosy Bindi: “I radicali? Quando gli stronzi so' stronzi, galleggiano senz'acqua”. 3) Si precisa per gli energumeni che i cinque radicali hanno votato contro il governo Berlusconi. Secondo: è una cazzata l'accusa a Pannella perché il numero legale per il voto di fiducia era garantito dalla presenza dei due deputati sudtirolesi della SVP. I radicali sono entrati in Aula a numero legale “certificato”.

Ora quale che possa essere l'opinione che ciascuno di noi si è fatto e si fa sul comportamento dei cinque parlamentari radicali alla Camera in occasione del voto sulla fiducia, e la partecipazione di Pannella alla manifestazionecorteo di sabato scorso a Roma, quello che qui preme ricordare è che è un disco rotto quello che vuole i radicali di "oggi" pessimi, a paragone di quelli di "ieri", che al contrario erano "buoni". "Ieri" i radicali erano "buoni"? Vediamo.

"Un Pannella demistificato: negli ambienti politici romani ha cercato di farsi strada, da qualche tempo, il signor Marco Pannella. Per chi non lo conoscesse, spieghiamo che si tratta di un ex giovane del Partito radicale, divenuto "segretario" del medesimo all'indomani della dissoluzione e scomparsa di questo partito dalla topografia della politica nazionale. Oggi il signor Marco Pannella, dopo una serie di approcci più o meno felici con le forze politiche della sinistra operaia italiana (e anche con il PSIUP) sembra approdato a lidi a lui più congeniali: la "Nuova Repubblica" di Pacciardi. Dalle colonne del fogliastro di questo ridicolo e sporco movimento, il Pannella, infatti, impartisce severe lezioni "rivoluzionarie" e di "sinistra", a tutto il movimento operaio italiano e in particolar modo il PCI. La nuova bisogna cui si dedica il signor Marco Pannella è stata immediatamente sottolineata da "La Fiera Letteraria" (democristiana) che ha ripreso l'intervista sul "PCI demistificato" da Pannella. Non avremmo dato peso alle evoluzioni e inversioni di tendenza di questo signore se non sapessimo che, costui e taluni suoi colleghi, sogliono farsi avanti, come "amici", nei nostri dibattiti, assumendo poi in essi la linea non della critica ma quella della provocazione. Ciò tanto per la verità, documentabile - per chi ne avesse voglia - con le baggianate anticomuniste scritte dal Pannella per il giornale di Pacciardi, e ciò tanto per mettere in guardia le nostre organizzazioni e i nostri compagni sulle attività di certi "amici". Meglio perderli che trovarli (Unità, 24 agosto 1966) ". Il primo di una lunga lista: "Un anticomunista" (19 gennaio 1976); "Al servizio della DC" (25 maggio 1976); "Nella notte (anticomunista) tutti i gatti sono bigi, e uno crede di vedere la sagoma di Pannella, e invece è quella in spirito di Alfredo Rocco" (11 giugno 1976); "Pannella, tra MSI e Lotta Continua" (22 giugno 1976); "Adesso Pannella in Parlamento c'è, dopo aver misurato la consistenza elettorale del suo partito: il suo ricatto non ha dunque più nessun fondamento. Tiriamo proprio un respiro di sollievo, perché così possiamo dirglielo senza problemi, a voce piena: mascalzonate" (24 giugno 1976); "Ancora mascalzonate" (25 giugno 1976); "Esibizionista e nient'altro" (6 luglio 1976); "Smargiassate" (8 agosto 1976); "Ennesima mascalzonata" (30 dicembre 1976); "E i radicali, servono?" (31 maggio 1977); "Commiserazione" (23 giugno 1977); "Cupidigia di avventurismo" (15 dicembre 1977); "Squallido approdo" (27 dicembre 1997); "Pannella in veste di inquisitore" (14 gennaio 1978); "Pannella, l'inquisitore" (25 febbraio 19789). È una piccola selezione degli articoli, articoletti e corsivi pubblicati su "l'Unità". E risparmiamo (ma ci sono stati, eccome!) gli articoli, le dichiarazioni, i commenti di esponenti di rilievo come Paolo Bufalini, Flavio Colonna, Maurizio Ferrara, Nilde Iotti, Davide Lajolo, Luciano Lama, Luigi Longo, Emanuele Macaluso, Luca Pavolini, Edoardo Perna, Claudio Petruccioli, Paolo Spriano, Giglia Tedesco, Aldo Tortorella, Antonello Trombadori, Paolo Bufalini, Nilde Iotti, Edoardo Perna, Aldo Tortorella. A leggere cosa sono stati capaci di scrivere, dire, commentare “ieri” su Pannella e i radicali, quelle di “oggi” hanno il sapore delle carezze. E però "oggi" i radicali di "ieri" vengono definiti "buoni" e li si rimpiange. È da credere che qualificheranno come "pessimi" i radicali di "domani", rimpiangendo quelli "buoni" di “oggi”, dimenticando di averli descritti come li stanno descrivendo. E la cosa procura, tutto sommato, un'amara allegria...

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