Gugliotta scarcerato. Indagato un agente

È tornato in libertà, dopo sette giorni di carcere, Stefano Gugliotta, il giovane 25enne romano, arrestato lo scorso 5 maggio al termine della finale di coppa Italia. La scarcerazione è avvenuta ieri sera dopo la decisione del gip Aldo Morgigni che ha accolto la richiesta della procura capitolina. «Sono felice», ha commentato il giovane dopo aver appreso la notizia che sarebbe stato liberato. A giustificare la decisione del magistrato è stata la mancanza delle esigenze cautelari, fermo restando però la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale contestato al ragazzo.
«È stato vittima di un atto arbitrario», ha scritto la procura di Roma nel motivare la richiesta di scarcerazione. Secondo il sostituto aggiunto Pietro Saviotti e il sostituto Francesco Polino, si è trattato di un atto arbitrario compiuto da un agente di polizia che, come mostrano le immagini riprese da un testimone, ha colpito il giovane con un pugno in faccia e che, da ieri, è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni volontarie.
L’uomo è un poliziotto del reparto mobile in servizio da circa 15 anni. Al momento, però, né lui né gli altri agenti sentiti in procura sarebbero stati sospesi dal servizio. Ad accogliere il giovane all’uscita del carcere romano di Regina Coeli c’erano i genitori del giovane, che avevano atteso novità dalla procura per tutta la giornata di ieri. In mattinata la madre di Gugliotta era riuscita a incontrare il 25enne che
gli aveva annunciato l’intenzione di cominciare uno sciopero della fame. «Stefano è nervoso - aveva detto la donna - ha dei tic e si sta facendo dare delle gocce per poter dormire. Non sa cosa sta succedendo, è confuso e molto, molto provato».
Nonostante la scarcerazione del giovane, il dibattito politico attorno al caso resta comunque infuocato. A sollevare un nuovo scontro è stato l’intervento ieri del ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito,
nel corso di un question time alla Camera. «Qualora venissero accertate al termine dell’indagine responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine il ministero dell’interno si costituirà parte civile». Vito ha poi auspicato a nome del governo «una rapida conclusione degli accertamenti» e ha precisato che «sono da evitare processi sommari e attacchi indiscriminati alle forze dell’ordine».
L’intervento del ministro «è letteralmente sconcertante», ha detto il segretario dei radicali Mario Staderini. Vito, ha aggiunto Staderini, ha ricordato che nei confronti del giovane «risultano denunce e segnalazioni per rapina, lesioni personali e guida in stato di alterazione psicofisica per sostanze stupefacenti». E anche l’Idv ha attaccato l’intervento dell’esponente del Pdl. «È sconvolgente che il ministro Vito - si legge in una nota - parli di episodi che attengono al passato di Stefano Gugliotta».
Mentre Emanuele Fiano (Pd), presidente forum Sicurezza, e Sandro Favi, responsabile carceri, auspicano «che vengano accertate quanto più velocemente possibile le eventuali responsabilità penali, anche per evitare il ripetersi di episodi del genere in futuro».
«È stato vittima di un atto arbitrario», ha scritto la procura di Roma nel motivare la richiesta di scarcerazione. Secondo il sostituto aggiunto Pietro Saviotti e il sostituto Francesco Polino, si è trattato di un atto arbitrario compiuto da un agente di polizia che, come mostrano le immagini riprese da un testimone, ha colpito il giovane con un pugno in faccia e che, da ieri, è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni volontarie.
L’uomo è un poliziotto del reparto mobile in servizio da circa 15 anni. Al momento, però, né lui né gli altri agenti sentiti in procura sarebbero stati sospesi dal servizio. Ad accogliere il giovane all’uscita del carcere romano di Regina Coeli c’erano i genitori del giovane, che avevano atteso novità dalla procura per tutta la giornata di ieri. In mattinata la madre di Gugliotta era riuscita a incontrare il 25enne che
gli aveva annunciato l’intenzione di cominciare uno sciopero della fame. «Stefano è nervoso - aveva detto la donna - ha dei tic e si sta facendo dare delle gocce per poter dormire. Non sa cosa sta succedendo, è confuso e molto, molto provato».
Nonostante la scarcerazione del giovane, il dibattito politico attorno al caso resta comunque infuocato. A sollevare un nuovo scontro è stato l’intervento ieri del ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito,
nel corso di un question time alla Camera. «Qualora venissero accertate al termine dell’indagine responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine il ministero dell’interno si costituirà parte civile». Vito ha poi auspicato a nome del governo «una rapida conclusione degli accertamenti» e ha precisato che «sono da evitare processi sommari e attacchi indiscriminati alle forze dell’ordine».
L’intervento del ministro «è letteralmente sconcertante», ha detto il segretario dei radicali Mario Staderini. Vito, ha aggiunto Staderini, ha ricordato che nei confronti del giovane «risultano denunce e segnalazioni per rapina, lesioni personali e guida in stato di alterazione psicofisica per sostanze stupefacenti». E anche l’Idv ha attaccato l’intervento dell’esponente del Pdl. «È sconvolgente che il ministro Vito - si legge in una nota - parli di episodi che attengono al passato di Stefano Gugliotta».
Mentre Emanuele Fiano (Pd), presidente forum Sicurezza, e Sandro Favi, responsabile carceri, auspicano «che vengano accertate quanto più velocemente possibile le eventuali responsabilità penali, anche per evitare il ripetersi di episodi del genere in futuro».
© 2010 Il Sole 24Ore. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU
- Login to post comments