Grattacielo, nuova gelata tra Chiamparino e Fuksas. Il presidente: “Non mi ha chiamato, sono pronto a dimostrarlo”

Dalla Rassegna stampa

Massimiliano Fuksas resta «un amico», almeno sul comunicato, ma del clima spensierato della conferenza stampa di fine febbraio - quando il progettista del grattacielo della Regione visitò finalmente il cantiere con Sergio Chiamparino e il vicepresidente Aldo Reschigna - resta solo l’invito ad assaggiare la carne cruda piemontese.

Chiamparino replica

E anche sul punto c’è da riflettere. Perchè l’invito ad asseggiare la prelibatezza «made in Piemonte», rilanciato ieri dal presidente della Regione, non ha più il sapore di quello fatto davanti ai giornalisti, una volta terminato il sopralluogo al colosso alto 200 metri che torreggia sull’area ex-Fiat Avio e sul quartiere Lingotto. Semmai, ha preso il gusto amaro di una sfida: la posta in palio è la verità.

L’«archistar» ha lamentato, sulle colonne del nostro giornale, che dopo la visita la Regione non si è più fatta vive e lo stesso Chiamparino si è guardato bene dal rispondere ai suoi sms? L’interessato smentisce. E con una certa freddezza. 

«Nessuno mi ha cercato»

«Ho letto stamattina le dichiarazioni dell’amico Massimiliano Fuksas, sono andato immediatamente a compulsare l’archivio del mio cellulare ma non ho trovato ne’ sms ne’ telefonate - replica il governatore -: o ha un numero sbagliato o si è confuso».

La sfida

Poi la chiosa, con l’invito a sostenere l’onere della prova: «Metto comunque il mio cellulare a disposizione di chiunque per le opportune verifiche, e nel caso risultasse il contrario sono disposto a offrire una cena a Massimiliano nel ristorante con la migliore carne cruda del Piemonte». Un guanto di sfida lanciato da Torino a Roma, dove Fuksas ha uno sei suoi studi e attende con crescente impazienza che alle parole seguano i fatti: ovvero una proposta del committente per chiudere i contenziosi e permettergli di intervenire sulla sua creatura, snaturata da una serie di varianti in corso d’opera. Varianti sulle quali, è bene ricordarlo, indagano sia la Procura che la Corte dei Conti. Se è per questo, la magistratura contabile si è esercitata anche sulla parcella riconosciuta all’architetto.

Trattativa al palo

Insomma: una matassa grossa così, sotto i riflettori degli inquirenti e degli avvocati di entrambe le parti. Quanto basta, spiegano dagli uffici del Patrimonio, per procedere con i piedi di piombo. Probabilmente è il motivo per cui, dopo la distensione iniziale,la situazione non si muove di un millimetro: qualsiasi ipotesi di accordo non può prescindere dalle valutazioni dei rispettivi studi legali, armati di carte bollate. Una partita sulla quale i Radicali (Manfredi) chiedono alla Regione di fare chiarezza: «Informi i piemontesi, tramite il sito web dedicato al grattacielo, sui termini del contenzioso». Il Csa, sindacato della Regione, sta predisponendo un dossier sulla sede unica

Se le trattative languono, procedono i lavori nel cantiere. Con buona pace di Fuksas, timoroso che alla fine della fiera non resti più nulla su cui intervenire per restituire al grattacielo una parvenza del progetto originario. Preoccupazione infondata, replicano dalla regione, visto che almeno sui piani alti ci sono ancora margini di manovra: contenziosi e inchieste permettendo.

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