Il Grande Fratello spaventa il mondo

Street Wiew della discordia. Il servizio di Google "Street Wiew" sta provocando infiniti problemi in ogni angolo dei pianeta. Anche in Germania l'argomento è al centro di numerose dispute politiche. Il ministro dell'Interno tedesco, de Maiziere, si è detto a favore di regole per "Street View", il servizio di navigazione virtuale di Google. Il servizio "Street View" dovrebbe partire nei prossimi mesi per 20 città tedesche ma entro il 15 ottobre i cittadini possono chiedere a Google di non inserire le immagini delle loro abitazioni o uffici in rete e - secondo "Der Spiegel" - oltre 100mila persone lo hanno già fatto. De Maiziere parla di servizi "buoni", per i quali serve però un limite. In Nuova Zelanda era stato intentato un procedimento contro questo servizio di Google. La polizia neozelandese ha infatti recentemente scagionato "Bige", così si chiama Google, dalle accuse mosse in precedenza dal garante locale della privacy. Al centro del mirino era finita la raccolta involontaria di una massiccia quantità di dati personali, carpite dalle note Googlecar (sparse in giro per il mondo).
Nello scorso giugno, il garante della privacy Marie Shroff aveva deciso di contattare la polizia locale per aprire di fatto un'inchiesta. Le indagini si sono concluse con esito favorevole all'azienda di Mountain View. Non ci sarebbero dunque prove sufficienti a stabilire la sussistenza di un crimine a carico di Street View. Anche nella Repubblica Ceca il servizio di Google se la passa male. Secondo l'autorità garante della privacy ceca, infatti, Google non avrebbe ottenuto le necessarie autorizzazioni per compiere l'attività di mappatura: da aprile i suoi uffici avrebbero aperto investigazioni nei confronti di "Bige", concluse con la considerazione che Mountain View non abbia i requisiti necessari ad operare la raccolta dati. In Italia non è successo nulla di tutto questo. Il Garante della privacy ha aperto un'istruttoria. Ma poi se ne è scordato. Anzi, un partito politico, i radicali, sono arrivati ad utilizzare questo mezzo come strumento di denuncia contro le affissioni sui muri. Insomma, finora non si sono udite forti polemiche o prese di posizione.
Eppure le Googlecar sono tornate nel nostro Paese con tanto di comunicato ufficiale a partire dal 5 agosto. Sul sito del servizio è anche possibile controllare in quali aree stiano circolando le vetture. Sono ben 12 le Regioni interessate, dal Veneto alla Sicilia. Tra le poche voci critiche, quella dei Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) che ha appena chiesto al Parlamento e al Governo di introdurre norme chiare. L'associazione vorrebbe che fosse sancito per legge il diritto a comunicare la propria opposizione alla pubblicazione delle riprese. "Ad oggi - ha dichiarato un esponente di Ctcu - Google accetta tali contestazioni, ma a mero titolo di favore". Insomma, per far scoccare la scintilla della polemica basterà attendere il primo caso clamoroso di violazione della privacy. Allora tutti si accorgeranno della macchina che riprende tutto.
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